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In Brasile per costruire un nuovo paradigma produttivo, rispettoso dei temi ambientali e della vita di chi lavora la terra. Con questo spirito la Flai Cgil ha partecipato al quattordicesimo congresso della Contag, la confederazione brasiliana dei lavoratori nell’agricoltura a Luziânia, nello Stato di Goiás, che ha portato all’elezione di Vania Marques Pinto, prima donna presidente del sindacato nei 61 anni dalla fondazione.
“Siamo sicuri che nei prossimi mesi potremmo formalizzare impegni concreti e reciproci per collaborare in modo proficuo e costante – afferma Andrea Coinu, responsabile dipartimento internazionale della Flai -. Contaminandoci sulle pratiche sindacali e conoscendo meglio le nostre reciproche realtà. I nostri sindacati hanno radici comuni, da lì si parte per cooperare e arricchirci”.
Il sindacato brasiliano degli agricoli ha caratteristiche diverse rispetto al modello italiano. Si tratta di una organizzazione che rappresenta e organizza agricoltori rurali e familiari. Milioni di lavoratori della terra che spesso hanno problemi a inserirsi nei nuovi modelli di mercato e che per questo subiscono ricatti sui prezzi e sulle loro produzioni.
La scelta della nuova presidente Marques Pinto garantisce la continuità del rapporto tra Contag e Flai e dell’impegno comune nella lotta all’ultradestra e ai nuovi fascismi, la necessità sempre più forte e importante di politiche di genere, il superamento di un modello di agricoltura estrattivo che distrugge sia la terra che chi la lavora.
Il congresso ha molto criticato il modello predatorio insostenibile proposto dalla potente imprenditoria terriera brasiliana, quella bolsoniana e ha inoltre fatto una richiesta alla Corte suprema brasiliana, affinché non faccia sconti giudiziari all’ex presidente Bolsonaro, accusato di avere progettato un golpe per rimanere al potere anche dopo la sconfitta alle elezioni del 2022.
La Corte infatti a marzo scorso ha deciso di procedere contro Bolsonaro, dopo che la procura generale aveva ipotizzato nei suoi confronti cinque reati, per i quali rischia fino a 43 anni di carcere. Nel processo ci sono anche altri sette imputati. Il congresso della Contag ha chiesto di non “brutalizzare la democrazia brasiliana” concedendo agli assalitori l’amnistia.
“A Luziânia abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con la Contag sulle nostre storie e sulle lotte da condurre assieme, sotto il cappello della Rel-Uita , la sezione latino-americana dell’Unione internazionale dei lavoratori di agroalimentare, tabacco e turismo, e delle organizzazioni a cui siamo affiliati – conclude Coinu -. Serve una maggiore sinergia, perché le contraddizioni del modello produttivo, seppur con importanti differenze, hanno la stessa natura: la creazione di diseguaglianze e la polarizzazione della ricchezza nelle mani di pochi a discapito dei tanti che lavorano per vivere”.