L’Inca nazionale è in missione in Argentina. La delegazione guidata dal presidente Michele Pagliaro e composta da Mauro Soldini, del collegio di presidenza, Giuseppe Peri, del dipartimento estero e coordinatore delle sedi estere, e Valeria Ferrazzo, presidente dell’associazione Itaca, è andata nel paese sudamericano – ci spiega Valeria Ferrazzo – “per toccare con mano le difficoltà che sta vivendo il Paese in questa situazione di crisi e di incertezza. Le riforme prospettate dal governo di Javier Milei mettono a rischio la democrazia, limiterebbero le forme di protesta e la libertà di espressione. La situazione economica e sociale è delicata: sono aumentati i prezzi, aumenta la povertà, sono previsti licenziamenti dei dipendenti pubblici, una serie di misure che peggiorano le condizioni di vita e di lavoro del popolo argentino”.
(Cittadini in fila a una sede dell’Anses, Administración Nacional de la Seguridad Social)
“Per questo, anche attraverso l’incontro con alcuni dei segretari generali dei sindacati argentini, abbiamo espresso, in linea con la Cgil nazionale, la nostra solidarietà e il nostro sostegno alla loro lotta”.
L’Inca in Argentina
“La nostra presenza e la nostra attività in Argentina sono molto importanti. La rete dell’Inca – ci spiega Valeria Ferrazzo – è capillare e risale addirittura al secondo dopoguerra, avendo il patronato della Cgil seguito tutti i flussi migratori degli italiani che si sono trasferiti nel Paese, offrendo loro fin dall’inizio assistenza e tutela. In Argentina abbiamo 14 sedi e assistiamo circa 14mila persone l’anno, soprattutto nel campo della previdenza, ma svolgendo anche un lavoro di supporto e di sostegno per i consolati. Del resto la platea degli italiani qui è molto ampia. In Argentina gli italiani iscritti all’Aire sono 903mila, la maggior parte si concentra nella zona della capitale Buenos Aires, e oltre il 60% della popolazione argentina, circa 25 milioni di persone, ha una discendenza italiana”.
La cronaca di questi giorni
Questa settimana la delegazione dell’Inca nazionale ha visitato le sedi di Quilmes, La Plata, Rosario, Buenos Aires e altre permanenze.
(La targa della sede Inca di Rosario)
i dirigenti dell’Inca nazionale hanno incontrato i sindacalisti della tutela individuale che ogni giorno operano a contatto con il pubblico, “un momento importante di condivisione e di confronto – dichiara Valeria Ferrazzo – e l’occasione per confermare, ancora una volta, quanto l’Inca in questo Paese svolga un ruolo fondamentale di punto di riferimento per tantissime persone”.
L’interlocuzione con i sindacati argentini e la solidarietà dell’Inca alla loro lotta contro le riforme prospettate dal governo Milei
Una settimana di lavoro intenso, durante la quale la delegazione dell’Inca nazionale alla quale si è aggiunto il coordinatore dell’Inca Argentina, Renato Palermo, ha incontrato alcuni dei sindacati argentini più rappresentativi in un momento critico drammatico per il Paese oggi guidato dal governo populista e di destra di Milei.
ll 19 febbraio, in linea con il sostegno e la vicinanza manifestati dalla Cgil ai sindacati argentini per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori messi in crisi dal nuovo Governo Milei, il presidente Pagliaro, in rappresentanza dell’Inca, ha incontrato Hugo Yaski, segretario generale del sindacato argentino Cta (Central di Trabajadores de Argentina), e Roberto Baradel, segretario generale del Suteba (sindacato unitario dei lavoratori dell’istruzione).
La Cgil e l’Inca da sempre sostengono la lotta in cui sono impegnati i sindacati argentini, secondo i quali “le riforme prospettate dall’attuale Governo di Javier Milei mettono a rischio la democrazia, limitando il diritto di protesta e la libertà di espressione, in un contesto economico che vede aumentare i prezzi, la povertà e i licenziamenti dei dipendenti pubblici. Tutte misure che peggiorano le condizioni di lavoro e di vita delle lavoratrici e dei lavoratori argentini, situazione che non accadeva dalla fine della dittatura".
“La Cgil lo scorso 24 gennaio – ricorda una nota pubblicata sul sito del patronato – aveva organizzato un presidio a Roma di fronte all’Ambasciata Argentina a sostegno dello sciopero indetto dai sindacati argentini contro le misure del Governo Milei e sostiene ed è al fianco dei lavoratori che hanno scioperato in Argentina".
La cronaca
“In queste ore – si legge nella nota – il governo argentino ha ritirato la legge Omnibus su economia e sicurezza e, anche grazie alle manifestazioni, al momento ha bloccato il progetto di riforma. La mossa sarebbe stata dettata dalla mancanza di consenso su molti punti chiave, come le privatizzazioni, le questioni legate alla sicurezza e i poteri straordinari al Presidente. Oltre alla legge Omnibus, è arrivato un brusco stop anche per il pacchetto fiscale, con condoni, moratorie e nuove regole pensionistiche. Il 3 gennaio, inoltre, la giustizia argentina ha sospeso la riforma del mercato del lavoro promossa dal presidente ultraliberista, che ha subito così una battuta d’arresto”.
“In seguito a un ricorso del sindacato, la camera nazionale del lavoro ha sospeso le disposizioni sul diritto del lavoro contenute nel decreto del 20 dicembre, in attesa che siano esaminate in modo approfondito dal parlamento. Come Inca – si conclude la nota del patronato –sono stati ribaditi con forza, durante l’incontro, la vicinanza e il pieno sostegno a questa battaglia in favore dei diritti e della democrazia”.