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Ver.di, uno dei maggiori sindacati tedeschi, con due milioni di iscritti nel settore dei servizi, chiede ai suoi membri di unirsi alla protesta mondiale organizzata dai Fridays for Future per il prossimo 20 settembre, per chiedere un'azione contro il cambiamento climatico.
Il leader dell'organizzazione, Frank Bsirske, ha detto al giornale WAZ di aver invitato gli iscritti al sindacato a partecipare alla protesta ispirata dall'attivista svedese Greta Thunberg, che ha attirato migliaia di persone nelle città di tutta Europa e in altre parti del mondo durante il 2018.
Più di 100 città tedesche saranno coinvolte in quello che l'organizzazione giovanile definisce il "terzo sciopero climatico globale". Alla domanda se un sindacato può convocare uno sciopero generale sul clima, Bsirske ha risposto: "Naturalmente non stiamo chiedendo uno sciopero vero e proprio. Non tutti potranno interrompere il proprio lavoro. Ma coloro che sono in grado, dovrebbero timbrare e unirsi a noi".
"Si sta davvero sviluppando un movimento giovanile che avrà un effetto duraturo in Germania", ha detto Bsirske, che ha giudicato "buona e giusta" la pressione esercitata dagli studenti su aziende e politici per sostenere la protezione del clima e la trasformazione del sistema energetico.
Uno dei punti centrali del programma di Fridays for Future è l'eliminazione graduale della produzione di energia elettrica a carbone entro il 2030 - otto anni prima di quanto previsto dal governo tedesco. Ver.di sostiene il compromesso raggiunto nella Commissione carbone, che tutela anche gli interessi dei dipendenti delle centrali elettriche.
Ad ogni modo, Bsirske si è detto aperto a un'uscita anticipata dal carbone: "Dovremmo eliminare gradualmente la produzione di energia elettrica a carbone il più presto possibile, questa è la nostra posizione in Ver.di. Allo stato attuale delle cose, possiamo farlo entro il 2038, ma povremmo farlo più velocemente".
Bsirske pone però delle condizioni. L'elettricità deve rimanere accessibile, l'uscita dal carbone deve essere socialmente sostenibile. I prerequisiti fondamentali a tal fine sono un'adeguata riserva elettrica di sicurezza e un ampliamento notevolmente più rapido della rete.
Anche Bsirske, che a settembre lascerà la guida di Ver.di dopo 18 anni, chiede l'introduzione di una tassa sulle emissioni di Co2: "La questione centrale è se il gettito di una tassa sulla Co2 sarà distribuito integralmente ai cittadini, come chiedono gli economisti. O se non si debba investire almeno in parte nello sviluppo di energie rinnovabili e altri investimenti rispettosi del clima".