Un’ondata di solidarietà internazionale arriva nei confronti della Cgil, in vista della manifestazione nazionale di sabato 6 luglio a Latina contro il caporalato. Molti sindacati stranieri inviano il loro sostegno all’iniziativa, rafforzando ulteriormente il senso e la battaglia contro lo sfruttamento.

Uita: ferma solidarietà e sostegno

“Care compagne e cari compagni, in occasione della vostra importante manifestazione nazionale contro il caporalato, la Uita intende inviare il suo fermo e convinto messaggio di solidarietà e sostegno”. Così il sindacato internazionale dell'alimentazione, dell'agricoltura, del turismo, del tabacco e delle industrie connesse, in una lettera a firma della segretaria generale Sue Longley.  “Siamo rimasti scioccati dalla notizia della morte di Satnam Singh, il bracciante indiano lasciato barbaramente morire dal datore di lavoro dopo un incidente sul lavoro – prosegue – . Naturalmente sarà la magistratura ad accertare le responsabilità di questa vicenda, ma la Uita si unisce alla Flai Cgil nella richiesta di un cambio radicale del modello produttivo per evitare il ripetersi di tragedia simili”.

E ancora: “Nel settore non ci deve essere più spazio per le cooperative spurie, per chi non applica integralmente i Ccnl di settore, per chi pratica l’intermediazione illecita di manodopera. Siamo con voi nel denunciare il caporalato, il sistema di appalti e subappalti irregolari e per chi utilizza e sfrutta il lavoro irregolare. Ci uniamo nella vostra denuncia di un sistema produttivo basato sulla compressione dei costi, a partire dal costo del lavoro, sulla mancata applicazione di politiche di prevenzione e formazione in materia di salute e sicurezza che provocano le troppe ed inaccettabili morti sul lavoro”.

Risoluzione Effat: basta sfruttamento in agricoltura

La Federazione europea dei sindacati alimentari, Effat, si schiera con una risoluzione: “La morte del bracciante Satnam Singh è una tragedia che non può essere considerata come un semplice incidente sul lavoro. È invece la testimonianza di un modello produttivo perverso che prevede lo sfruttamento delle persone e non esclude la tragedia. Lo abbiamo visto lo scorso anno, con i sei morti di caldo nella regione francese della champagne, lo rivediamo quest’anno a Latina: l’idea che il profitto sia prioritario sulla vita delle persone sta diventando una costante nel mondo agricolo”.

Sulla situazione di Latina, inoltre, “c’è l’aggravante della violenza con cui si è arrivati alla morte di Satnam, abbandonato con il proprio braccio mozzato, riposto in una cassetta di frutta e lasciato morire in una condizione disumana”. L’Effat quindi “denuncia l’inumana violenza e l’assurdità di questa vicenda e ribadisce il suo impegno a combattere questo modello produttivo in favore di un sistema agricolo sostenibile, giusto e rispettoso della vita e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto e per questo sosterrà tutte le manifestazioni a sostegno di questo obiettivo”.

L’appoggio dei sindacati europei

Tante voci arrivano dall’Europa. Come quella di Vicente Jimenz Sancez (CCOO Industria Spagna): “CCOO è vicina alla lotta dei compagni della Flai Cgil per denunciare la follia che porta alla morte di Satnam Singh. Pensiamo ci sia un modello produttivo da mettere in discussione. Lo sfruttamento in agricoltura è ormai una costante e la tragedia diventa possibile in questo sistema. Siamo uniti alla Flai per la ricerca di un modello nuovo, sostenibile e rispettoso della vita e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Sulla stessa linea Monique Mosley per Unite the Union (Regno Unito): “Siamo spaventati dalla disumanità dei fatti. Un fatto del genere può accadere solo se non si da reale importanza alla vita delle persone. Se non li si guarda come esseri umani. Dobbiamo stare all’erta e non sottovalutare l’accaduto come un semplice incidente”.

Dall’Olanda parla René Kouwenhoven della FNV (la Confederazione sindacale dei Paesi Bassi) “Ribadiamo la nostra assoluta solidarietà alla famiglia e alla comunità di appartenenza. Una morte inutile, che però ci dice quanto serva superare un modello basato sullo sfruttamento. Tutto il nostro sostegno per la riuscite della manifestazione del 6 luglio”.

Così Thomas Hentschel a nome della IGBAU, il sindacato agroalimentare della Germania “Totale supporto all’iniziativa della Flai e della Cgil per le proprie iniziative. Questa morte è una vergogna che non deve ripetersi e che deve interrogare tutto il modello europeo”.