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Il giorno della protesta. In tutta Italia le Camere del Lavoro della Cgil organizzano in queste ore presidi di protesta per chiedere che cessino le bombe. Già nel tardo pomeriggio di oggi sono tantissimi gli appuntamenti territoriali contro la guerra appena iniziata in Ucraina.
Si parte a Milano dove Anpi, Arci, Acli, Cgil, Cisl, Uil si sono date appuntamento in Piazza della Scala alle ore 18. “La nostra posizione – sottolinea Alessandro Pagano, segretario generale della Cgil Lombardia – si incentra suI netto rifiuto della guerra, la richiesta al nostro governo e all’Europa di operare per la de-escalation del conflitto e di operare per la soluzione politica nel seno dell’Unione Europea, la necessità di assumere una posizione di neutralità attiva, ovvero non essere coinvolti in operazioni militari e agire per le vie della diplomazia, del dialogo tra le parti in causa e nel rispetto del diritto internazionale”.
"Cgil, Cisl, Uil, Arci, Acli, Anpi, Auser, Ada, Anteas, Comunità di Sant’Egidio della Lombardia - si legge in un comunicato unitario - condannano in modo fermo l’aggressione militare iniziata contro l’Ucraina da parte della Federazione Russa. Non è mai la guerra la soluzione, anzi la violenza devastante della stessa ricadrà sempre e soprattutto sulle popolazioni civili. La soluzione sta nella diplomazia e dunque nel dialogo. Per questo motivo chiediamo a tutte le realtà della società civile di mobilitarsi per spingere le istituzioni internazionali, e in particolare l’Italia e l’Unione Europea, ad ottenere una cessazione degli scontri in atto e il ritiro delle forze russe da tutto il territorio ucraino, a ripristinare gli accordi d Minsk , ad avviare trattative che risolvano i conflitti tra Stati nel rispetto del diritto internazionale tramite la diplomazia, il dialogo e la cooperazione. Un ruolo centrale nella mediazione ai conflitti deve averlo l’Unione Europea acquistando quella dimensione di Europa dei Cittadini capace di andare oltre le frammentazioni nazionali odierne e risolutiva nel costruire un sistema di sicurezza di tutte e di tutti".
In regione sono già previste iniziative su tutto il territorio. Citiamo, tra gli altri, domani (25 febbraio) il presidio a Varese alle ore 18:00 in piazza Monte Grappa e a Lecco alle 18.00 in Piazza Diaz. Sabato (26 febbraio) iniziative a Como alle ore 11:00 in piazza della Pace, a Crema in piazza Garibaldi alle ore 10:30 e a Cremona in piazza Roma alle ore 11:30.
“Fermiamo la guerra” è il titolo della manifestazione in programma oggi (giovedì 24 febbraio) a partire dalle ore 19 in piazza del Municipio a Livorno. L'iniziativa è organizzata da Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Arci, Aned e Anpppia per condannare fermamente l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa.
Volantino della Cgil del Friuli Venezia Giulia che annuncia la propria partecipazione alle manifestazioni per la pace già indette a livello nazionale e locale: "L’uso delle armi non può rappresentare una via di uscita. Convinta di questo, la Cgil ha chiesto al Governo italiano, all’Unione Europea e ai Paesi membri di impegnarsi in una politica di neutralità attiva che possa imporre il cessate il fuoco e riaprire la strada del dialogo, rilanciando le trattative sulla riduzione degli armamenti, ristabilendo un clima di distensione e cooperazione e difendendo il diritto alla pace e all’autodeterminazione dei popoli". La Cgil regionale esprime la sua solidarietà al popolo ucraino, ai lavoratori e alle lavoratrici ucraine che vivono e operano in Friuli Venezia Giulia: "Una comunità radicata e fortemente integrata – si legge nel volantino – con la nostra società e con tante famiglie. È in primis pensando a loro e ai loro cari che ci auguriamo si possa trovare in breve tempo una via d’uscita diversa dall’uso delle armi".
In seguito alla ripresa del conflitto armato nella regione del Donbass (Ucraina) e dell’acuirsi della crisi internazionale tra Russia, Nato ed Unione Europea, Cgil, Cisl e Uil Valle d’Aosta, insieme al mondo dell’associazionismo, convocano un presidio ad Aosta per sabato 26 febbraio alle ore 18 in piazza Porta Pretoria.
In tutto il Piemonte la Cgil scende in piazza insieme ai movimenti e alle associazioni per la pace per dire No alla guerra. La Cgil chiede un intervento deciso delle istituzioni mondiali per fermare una guerra che sta già causando morti e feriti e condanna con forza ogni azione che possa minare la stabilità in Europa. Per ribadire la propria contrarietà a qualsiasi guerra e conflitto la Cgil scende in piazza insieme alle associazioni e ai movimenti per la pace. In Piemonte si sono già tenute delle iniziative a Cuneo, ad Asti e altre sono previste nei prossimi giorni.
A Collegno giovedì 24 febbraio ore 18.00, la Cgil aderisce al sit-in alla Barca della Pace nel cortile della Lavanderia a Vapore, organizzato dalla Città di Collegno e dal Coordinamento Pace.
A Cuneo iniziativa della Cgil, insieme a Cisl e Uil, venerdì 25 febbraio ore 17.30 in piazza Audifreddi per ripudiare la guerra.
A Biella il prossimo 16 marzo la Cgil organizzerà, insieme ad altre associazioni, una serata con padre Zanotelli e il prof. Giorgio Cella dell’Università Cattolica di Milano e collaboratore della rivista Limes.
A Novara sabato 26 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presidio contro la guerra in piazza della Repubblica, organizzata dalla Cgil insieme all’Anpi e ad altre associazioni.
A Verbania sempre sabato, alle 10.30, presidio provinciale in piazza Ranzoni organizzato dal Comitato per la Pace cui ha aderito la Cgil.
Ad Alessandria sabato 26 febbraio adesione della Cgil al presidio organizzato da Anpi, Libera e numerose altre associazioni in Piazzetta della Lega, ore 16.00
A Chivasso sabato 26 febbraio ore 16.00 sit-in piazza della Repubblica organizzato da numerose associazioni, dall’Anpi alle Acli.
A Ivrea, davanti al Municipio, sabato 26 febbraio alle 17.00 la Cgil del Canavese sarà insieme all’Anpi e a decine di altre associazioni per partecipare alla manifestazione e dire no alla guerra.
A Torino, sempre sabato 26 febbraio, alle ore 11.00 in piazza Castello davanti alla Prefettura, si terrà un presidio per dire NO alla guerra: “Nato - Russia - Ucraina: la guerra non è mai la soluzione”. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento A.G.i.Te. contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi, al quale aderisce la Cgil Torino.
"L'Unione Europea deve agire ispirata dai suoi principi costitutivi in difesa di pace e democrazia perché mai come oggi il ripudio delle guerre deve essere la priorità dell'agenda politica italiana, europea e mondiale:": è l’appello del sindacato che anche in Sardegna aderisce alle manifestazioni per la pace insieme all’Anpi e altre associazioni e reti per denunciare l’inaccettabile invasione militare russa in Ucraina.
Il primo appuntamento, al quale ha aderito la Cgil regionale insieme alla struttura territoriale di Cagliari, è domani (sabato 26 febbraio), a partire dalle 10, in piazza Garibaldi. I sindacati, che esprimono al popolo e ai lavoratori dell’Ucraina la loro solidarietà, condannano l'aggressione militare russa, chiedono uno stop immediato delle ostilità e sollecitano interventi di
protezione umanitaria dei civili: “È necessario fermare la guerra in Ucraina e far partire un vero processo di pace, attivando urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia, in sede europea e in sede Onu". Per il sindacato occorre garantire la pace per tutti popoli e rimettere al centro il rispetto dei diritti umani e sindacali fermando immediatamente ogni forma di violenza e sopruso. L’iniziativa di domani mattina si svolge in contemporanea con la manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma promossa da Cgil, Cisl e Uil nazionali che hanno aderito all'appello della Rete italiana Pace e Disarmo.
Sabato 26 febbraio, alle 10, la Rete della pace scenderà in piazza a Potenza e a Matera per ribadire la ferma contrarietà a ogni guerra. L’appuntamento è alle 10 in piazza Mario Pagano a Potenza e in piazza Vittorio Veneto a Matera. Cittadini e società civile sono invitati a unirsi per far arrivare un messaggio chiaro e deciso al governo italiano.
Tante anche le manifestazioni previste in Abruzzo. A Pescara sabato (26 febbraio) ore 16:00 in piazza Salotto. A Chieti, sempre sabato, alle ore 9:30 davanti alla Prefettura. A Teramo sabato alle ore 17:00 in piazza Martiri della Libertà.
Nel Molise si terrà un'iniziativa martedì (primo marzo) alle ore 15:30 presso l'Università degli Studi del Molise a Campobasso.
Nelle Marche presidio Cgil, Cisl e Uil ad Ancona sabato (26 febbraio) in piazza Cavour alle ore 17:00: "Fermiamo la guerra e ogni forma di conflitto armato".
Cgil Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna condannano l’aggressione militare russa e richiedono uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. "Ripudiamo la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali esattamente come scolpito nella nostra Costituzione repubblicana. Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo, alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ucraina. È necessario attivare urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia, in sede europea ed in sede ONU. Si fermi la guerra in Ucraina e parta un vero processo di pace. Mai come oggi è evidente che la pace ed il ripudio delle guerre debbono essere la priorità dell’agenda politica italiana, europea e mondiale.
L’Unione Europea agisca ispirata dai suoi principi costitutivi a difesa di pace e democrazia. Invitiamo tutte le strutture territoriali a confermare e promuovere iniziative di mobilitazione, con il più ampio coinvolgimento di associazioni, movimenti e cittadini, per chiedere alla comunità internazionale, all’Unione Europea e al Governo italiano, di mettere in campo ogni sforzo necessario affinché cessino le azioni militari e siano riaperti i tavoli negoziali diplomatici.
Riteniamo necessario il pieno coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori alla mobilitazione per la pace proclamando un’ora di sciopero da effettuare con le modalità che verranno valutate e gestite dalle strutture territoriali e di categoria di Cgil Cisl Uil Emilia Romagna al fine di favorire la più ampia partecipazione alle iniziative".
"Fermiamo la guerra in Ucraina. Siamo di nuovo drammaticamente di fronte a scenari di guerra in Europa. Ciò che sta accadendo in Ucraina, a partire dalla regione del Donbass, con il rischio di un ulteriore allargamento delle condizioni del conflitto armato già in atto, è totalmente inaccettabile. Sembra di essere di fronte al totale annichilimento della memoria collettiva, alla rimozione, a distanza di quasi ottant’anni, di cosa ha significato la costruzione della pace in Europa, del valore inestimabile che essa rappresenta, dopo le macerie della seconda guerra mondiale". Lo scrivono in un comunicato congiunto Cgil, Cisl e Uil di Bologna per invitare tutte le donne e gli uomini di pace a mobilitarsi, partecipando alla fiaccolata "No war Ucraina", organizzata per domani sera, venerdì 25 febbraio 2022, alle ore 18.00, in Piazza Maggiore, promossa dal Portico della Pace.
Iniziativa oggi (giovedì 24 febbraio) alle ore 18:00 in piazza Prampolini a Reggio Emilia, organizzata da Cgil, Cisl e Uil assieme ad Arci, Anpi, Libera, Rec, Auser e alle associazioni che stanno aderendo in queste ore. Sindacati e associazioni scenderanno in piazza per dire No all’escalation militare che sta sconvolgendo l’Ucraina dalle prime luci dell’alba. "La guerra non è mai la soluzione. Deve essere immediatamente imposto un “cessate il fuoco” e riaperto ogni canale diplomatico. Il Governo Italiano non deve lasciar nulla di intentato per favorire la diplomazia e i negoziati. Vogliamo manifestare per la pace e testimoniare con un atto concreto la nostra vicinanza alle popolazioni civili che, come sempre, in questi casi saranno quelle a pagare il prezzo più alto.Ci appelliamo a tutte le reggiane e i reggiani perché scendano in piazza con noi in un percorso di mobilitazione che continuerà nei prossimi giorni con l’iniziativa di sabato prossimo patrocinata da Comune e Provincia".
Iniziativa anche a Modena, dove Cgil Cisl Uil parteciperanno al sit-in di sabato mattina (26 febbraio) alle ore 11 davanti alla Prefettura organizzato dalla rete Tam-Tam di Pace di Modena.
Lunedì 28 febbraio, ore 18:00, piazza del Popolo a Ravenna, presidio No war in Ucraina. "Ribadiamo uniti l'appello per una de-escalation della crisi Russia/Ucraina e la necessità della costruzione di una soluzione politica e negoziata che porti alla pace e tolga dal campo ipotesi e futuri rischi di un intervento armato".
"No alla guerra, sì alla pace", a Piacenza presidio a cui hanno aderito decine di realtà locali, tra cui la Camera del Lavoro di Piacenza. Sabato 26 febbraio, dalle ore 10:00, Pubblico Passeggio, angolo Liceo Respighi. Sono previste musiche, letture, riflessioni per la Pace.
"Presidiamo la pace", sabato (26 febbraio) ore 10,30 a Rimini, Arco Augusto.
"Peace stop war" a Forlì, venerdì (25 febbraio), ore 18, piazza Ordelaffi (davanti alla Prefettura).
"No war in Ucraina", presidio a Ferrara, sabato (26 febbraio) ore 17, piazza Castello.
"No war in Ucraina", iniziativa a Parma, lunedì (28 febbraio), ore 18, piazzale della Pace.
Manifestazioni anche in Puglia. Ecco gli appuntamenti: a Foggia questa sera alle ore 18:00 al Pronao della Villa Comunale. Sabato (26 febbraio) presidi a Bari alle ore 11:00 in piazza Prefettura, a Taranto alle ore 11:00 davanti alla Prefettura, a Brindisi alle ore 10:00 in piazza della Vittoria, a Barletta alle ore 10:00 davanti alla Prefettura, a Lecce alle ore 10:00 in piazza Sant'Oronzo. “L’annunciato precipitare della crisi russo-ucraina - ha dichiarato il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo - riporta la guerra ai confini dell’Europa, dopo la tragedia dei Balcani. Si tratta dell’ennesimo fallimento delle diplomazie incapaci di dirimere in modo pacifico dispute di confine o economiche. Sappiamo chi paga i costi della guerra: i civili, la popolazione, in termini di vite umane insieme all’ulteriore impoverimento dovuto alla distruzione del paese. A gioire saranno i signori della guerra, chi proverà a speculare sui costi dell’energia o di altre materie prime. Serve un impegno serio e forte delle istituzioni internazionali per far cessare questo conflitto e aprire negoziati tra le parti”.
In Calabria tutti in piazza per la pace. "La condanna dell’aggressione militare russa, la necessità di fermare le ostilità e la salvaguardia umanitaria dei civili saranno rivendicate nelle manifestazioni di piazza di sabato 26 Febbraio e dei successivi giorni che si svolgeranno in tutte le province calabresi e alle quali tutte le strutture territoriali e quella regionale della Cgil Calabria aderiranno e promuoveranno per assicurare una mobilitazione diretta a esprimere solidarietà al popolo ucraino e sollecitare il ruolo delle diplomazie per fermare la guerra e promuovere la pace".
Cgil, Cisl e Uil del Veneto scrivono in una nota unitaria: “Si fermi la guerra in Ucraina e parta un vero processo di Pace. L’aggressione militare russa in Ucraina sta mettendo a rischio la vita, il benessere e la sicurezza di milioni di persone. Vanno fermate immediatamente le ostilità, garantendo la protezione umanitaria dei civili. Cgil, Cisl e Uil del Veneto esprimono solidarietà al popolo e ai lavoratori dell’Ucraina e ritengono indispensabile attivare tutti i canali politici e diplomatici in sede europea e in sede Onu. Il ripudio della guerra deve essere la priorità dell’agenda politica italiana e mondiale. L’Unione europea è chiamata ad agire nel solco dei suoi principi costitutivi a difesa della pace e della democrazia. Cgil, Cisl e Uil del Veneto aderiscono alle tante iniziative contro il conflitto che, in queste ore, si stanno preparando nelle principali città della regione per sabato 26 febbraio, giorno in cui a Roma, in piazza Santi Apostoli, la Rete italiana Pace e Disarmo ha organizzato una manifestazione nazionale per la pace".
A Genova, presidio contro la Guerra convocato per oggi in Largo Lanfranco alle ore 17.30. E "Contro ogni guerra di ogni imperialismo per l'unità di tutti i lavoratori" si schierano i metalmeccanici della Fiom della città. "Sul confine orientale dell’Europa le armi sono tornate protagoniste in un nuovo conflitto dagli esiti non prevedibili. Di fronte alla barbarie della guerra che nuovamente esplode, i metalmeccanici genovesi non possono e non vogliono rimanere muti e, così come ci insegna la tradizione internazionalista del movimento operaio internazionale e dichiarano per domani (venerdì 25 febbraio) 2 ore di sciopero con presidio in piazza Massena alle ore 9.00".
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Uil Genova, a seguito dell’inizio delle azioni militari in Ucraina avvenute tra la notte e le prime ore del mattino, viste le tragiche conseguenze che ogni conflitto porta inevitabilmente alla popolazione civile, esprimendo la loro forte contrarietà alla guerra, dichiarano un'ora di sciopero alla fine di ogni turno del Porto di Genova per domani (25 febbraio), a partire dal primo turno fino al quarto turno compreso.
"Cgil, Cisl, Uil Napoli condannano l'aggressione militare russa e chiedono uno stop immediato delle ostilità. Il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. Al popolo e ai lavoratori dell'Ucraina esprimiamo la nostra solidarietà. È necessario fermare la guerra in Ucraina - si legge nella nota unitaria - e far partire un vero processo di pace, attivando urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia, in sede europea e in sede Onu. Mai come oggi - aggiungono le tre confederazioni - è evidente che la pace e il ripudio delle guerre debbano essere la priorità dell'agenda politica italiana, europea e mondiale. L'Unione Europea deve agire ispirata dai suoi principi costitutivi a difesa di pace e democrazia. Cgil, Cisl e Uil Napoli - concludono - promuovono con le altre organizzazioni la manifestazione a Napoli, in Largo Berlinguer, sabato 26 febbraio alle ore 11, e invitano tutti a partecipare".
Presidio contro la guerra oggi a Caserta indetto dalla Cgil insieme a decine di associazioni aderenti che rilanciano l’appello del sindacato e annunciano il sit-in alle ore 17:30 in piazza della Prefettura. “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.