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«Voi dovete fare rumore per dare voce a chi non ha voce». Non ci poteva essere esortazione migliore, da parte di Papa Francesco, per abbracciare il popolo della Cgil, arrivato in massa a riempire la Sala Nervi in Vaticano. Un incontro storico, per certi versi inatteso. Eppure necessario per intraprendere un cammino condiviso basato sul alcuni valori universali come la fratellanza, la solidarietà, la sostenibilità. Le encicliche di Bergoglio, Laudato sì e Fratelli tutti, partono infatti da una riflessione comune: questione ambientale e questione sociale sono strettamente connesse. E per affrontarle occorre cambiare il modello di sviluppo e promuovere un nuovo rapporto tra l’uomo e la natura. In quest’ottica la Cgil si propone come soggetto di trasformazione della società, lottando contro le diseguaglianze, mettendo al centro le persone, il lavoro dignitoso e un’economia non fondata solo sul profitto. E, a unire questi temi, un impegno forte, prioritario, per affermare la pace e superare la logica stessa della guerra. Alle considerazioni e al racconto di Landini, il Pontefice ha risposto con parole che hanno scaldato i cuori in sala. E con una frase che resterà indelebile nella testa di tutti: «Non ci sono lavoratori liberi senza sindacato».