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I 10 paesi peggiori al mondo per i lavoratori nel 2019 sono: Algeria, Bangladesh, Brasile, Colombia, Guatemala, Kazakistan, Filippine, Arabia Saudita, Turchia e Zimbabwe. L'elenco è stato stilato all'interno del nuovo “Global Rights Index”, il report sui diritti a livello globale elaborato dalla Csi, la confederazione mondiale dei sindacati.
In particolare, Brasile e Zimbabwe entrano per la prima volta in questa “lista nera”, a causa dell'adozione di leggi regressive, violenta repressione di scioperi e proteste, minaccie e intimidazioni nei confronti del leader sindacali.
A livello di aree, invece, la maglia nera per la violazione dei diritti sul lavoro va a Medio Oriente e Nord Africa, la regione peggiore nel mondo. L'Egitto ha sciolto le organizzazioni sindacali indipendenti, l'Arabia Saudita continua a tenere milioni di lavoratori migranti in condizioni di moderna schiavitù.
Il global report ricorda anche le uccisioni di sindacalisti, avvenute in 10 paesi, tra cui il nostro: Bangladesh, Brasile, Colombia, Guatemala, Honduras, Italia, Pakistan, Filippine, Turchia e Zimbabwe. In 52 paesi i lavoratori sono stati vittime di violenza. A livello mondiale, 53 sindacalisti sono stati uccisi nel 2018, 34 nella sola Colombia. (Fab.Ri)