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Arrivati a Gaza. Gli aiuti umanitari trasportati nei due containers partiti dal porto di Genova, sono finalmente entrati nella Striscia di Gaza, dal valico di Karem Shalon, ed ora sono nel magazzino dell’agenzia Onu del World Food Programme per poi essere consegnati alle diverse associazioni umanitarie che ancora riescono ad assistere la popolazione palestinese, stremata, affamata, in fuga permanente dai bombardamenti e dalle incursioni dell’esercito israeliano.
Un’operazione umanitaria portata a termine dopo mesi di gestione tra l’Italia, l’Egitto, la Mezza Luna Rossa Egiziana, le Agenzie delle Nazioni Unite e le autorità israeliane che hanno messo in campo tutto il possibile e forse di più, per ostacolare la consegna dei aiuti umanitari dentro la Striscia.
Non solo i controlli strettissimi sugli articoli consentiti, ma le modifiche settimanali dei documenti da allegare nei diversi passaggi doganali, le lunghe attese per le autorizzazioni da un controllo all’altro, hanno reso l’attesa lunga mesi e mesi, quando invece sarebbero bastate tre settimane per imbarcare e consegnare a destinazione materiali sanitari e alimenti ad una popolazione in preda a fame, sete e malattie. Un crimine, non ci sono altre parole o giustificazioni che tengano.
Un’operazione sostenuta con i fondi raccolti dalla campagna di solidarietà promossa dalla Cgil, che ha visto la partecipazione di categorie e strutture territoriali, in collaborazione con l’Associazione delle Ong Italiane (Aoi), ma che si è potuta realizzare e portare a termine, solamente grazie alla professionalità, all’impegno e alla determinazione delle operatrici e degli operatori delle Ong italiane presenti in Egitto ed in Giordania, ad Amal: Giacomo, Valentina, Ilaria va il grande merito per questo importante risultato.
Il nostro impegno per assistere la popolazione vittima della guerra nella Striscia di Gaza prosegue, come prosegue il nostro impegno per fermare le guerre, per il cessate il fuoco e per il rispetto del diritto internazionale in Medio Oriente ed in Ucraina.