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“Oggi l’Europa soffre, è attraversata da rigurgiti nazionalisti e dimostra l’inadeguatezza della propria architettura costruita sul modello intergovernativo, che la rende una proiezione degli interessi Nazionali, anziché una democrazia compiuta capace di convergere sul bene comune europeo”. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, in chiusura della due-giorni unitaria dei sindacati su Europa, cultura e lavoro in corso a Matera.
“Si tratta – ha continuato - di un modello che non è stato pensato per fronteggiare le grandi questioni del nostro tempo a partire dalla crisi finanziaria esplosa nel 2008. Così com’è radicalizza le separazioni, aumenta le percezioni di distanza dalle persone e si dimostra incapace di risolvere i problemi perché non possiede gli strumenti necessari di politica economica, fiscale, estera e sociale”.
Per questo, ha concluso Furlan, “dobbiamo costruire una nuova Europa, senza muri e barriere xenofobe, unita nei valori del lavoro e della giustizia sociale, della sicurezza comune, dell’accoglienza, dell’integrazione, della solidarietà. Del rispetto e della valorizzazione della persona umana”. Serva, insomma, “un’Europa politica, quindi legittimata democraticamente e di un’Europa sociale nella quale contino prima di tutto gli uomini in carne e ossa, le loro aspettative, i loro bisogni, e non solo i numeri, i parametri, i protocolli e le procedure da seguire costi quel che costi. Il lavoro e le persone devono tornare al centro delle scelte dell’Unione Europea e dei singoli paesi del nostro Continente”.