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“Lavorare tutti insieme per un cessate il fuoco, per una pace praticabile, reale, fermando tutti i conflitti presenti a livello internazionale. Ridurre la corsa agli armamenti che la maggior parte delle potenze industriali fanno attraverso politiche pubbliche di investimento, e spostare queste risorse verso la centralità del welfare, della persona e dei diritti”. Lo ha detto Gigia Bucci, segretaria della Cgil Puglia, a margine della conferenza stampa sul contro forum del G7 a Fasano, provincia di Brindisi, seguita da un corteo di sindacati, studenti e associazioni pacifiste. A riportare le dichiarazioni l’Ansa.
"Tra i paesi del G7 – spiegano gli organizzatori – gli Stati Uniti hanno avuto la spesa militare più alta, raggiungendo i 916 miliardi di dollari nel 2023, pari al 68% della spesa militare totale della Nato. Altri paesi del G7 come la Germania, il Regno Unito e l'Italia hanno anche visto aumenti significativi nelle loro spese militari, ‘un aumento fuori scala rispetto agli altri investimenti pubblici’, documenta Greenpeace”.
In Italia, secondo i dati diffusi dagli organizzatori, “un euro speso per l'acquisto di armi mette in moto un aumento della produzione interna di soli 0,74 euro; la stessa cifra investita in altri settori pubblici ha invece un effetto moltiplicatore
quasi doppio, con un aumento della produzione pari a 1,9 euro nella protezione ambientale, 1,5 euro nella sanità e 1,25 euro nell'istruzione”.
Nel documento elaborato dal Contro forum si legge, tra l'altro, che "al centro del G7 vi è un maxi piano di riarmo da 10.000 miliardi di dollari, che minaccia di prosciugare le spese per il welfare dei Paesi dell'area G7 e di mettere un'ipoteca
sul loro futuro. Tutti i Paesi di area G7 dal 2022, con lo scoppio della guerra in Ucraina, hanno incrementato notevolmente la propria spesa militare: la spesa militare è un cattivo affare, crea pochi posti di lavoro a fronte degli investimenti e
sottrae risorse essenziali per la tenuta dello Stato sociale. Destinare solo l'1% del budget militare del G7 – evidenziano – basterebbe a eradicare la fame nel mondo, che peraltro è in costante aumento”.