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“Vogliamo esprimere solidarietà a Luiz Inácio Lula da Silva, da un anno ingiustamente prigioniero nel carcere di Curitiba, a seguito di un processo illecito e privo di prove materiali”. Così ha affermato il Comitato italiano "Lula Livre", di cui fa parte anche la Cgil, nel corso dell’iniziativa organizzata nel tardo pomeriggio di giovedì 4 aprile in occasione della giornata internazionale per la scarcerazione dell’ex presidente brasiliano, e ospitata nella sede nazionale del sindacato a Roma (in corso d’Italia 25). Al convegno è intervenuto Gilberto Carvalho, capo gabinetto del Governo Lula.
Una reclusione che, secondo il Comitato, rappresenta “la distruzione del progetto popolare, che per la prima volta nella storia del Brasile, ha realizzato politiche di contrasto alle profonde diseguaglianze socio-economiche, alla fame, alla povertà, e che sul piano internazionale ha contribuito a costruire una nuova governance mondiale”. “Nessun reato è stato commesso, la condanna si basa solo - ha sottolineato il Comitato - su dichiarazioni di pentiti, imprenditori o politici condannati per il loro coinvolgimento in episodi di corruzione, dichiarazioni quindi non comprovabili e non comprovate. Un processo illegittimo, come affermano giuristi di fama internazionale e la Commissione dei Diritti umani dell’Onu”.
“Vogliamo Lula libero - ha dichiarato Susanna Camusso, responsabile delle politiche internazionali della Cgil nazionale - per questo abbiamo partecipato a numerose iniziative, come al presidio davanti alla prigione di Curitiba insieme a Dilma Rousseff e le compagne e i compagni brasiliani, e questa sera siamo qui”. “Lula libero - ha proseguito - è la speranza del movimento dei lavoratori e delle persone in difficoltà in Brasile, come in tutto il mondo. Dobbiamo combattere il ritorno alle logiche esplicitamente fasciste, che hanno utilizzato la giustizia per organizzare un colpo di stato. Infine, chiediamo giustizia per Marielle Franco, è parte della stessa battaglia”.
“La Cgil è orgogliosa di far parte del movimento internazionale che sostiene Lula Livre”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini nel suo videomessaggio proiettato in sala, e poi, rivolgendosi al popolo brasiliano quello “democratico”, ha aggiunto: “saprà uscire da questa delicata fase storica, con più giustizia e con più democrazia. Lula, come persona, come ex-sindacalista metalmeccanico, come ex presidente e come simbolo e protagonista di una grande stagione di conquiste sociali, sarà nuovamente libero, in prima linea, pronto a riprendere le lotte per i diritti e per il suo Brasile, per il suo popolo. Come ci ha insegnato in tutti questi anni”.