Si è svolto il 20 giugno il terzo webinar organizzato dalla Rete internazionale dei sindacati antifascisti, dedicato stavolta alla “protezione dell’autodeterminazione e dei diritti della comunità LGBTQIA+ dalla minaccia globale” che pesa sugli stessi. Il dibattito è stato introdotto e moderato da Salvatore Marra, coordinatore dell’Area politiche internazionali della Cgil.

Si è partiti dalla constatazione che l’attacco ai diritti sessuali e riproduttivi e alle comunità delle donne e delle persone LGBTQIA+ è una delle vie seguite dai nuovi fascismi in Italia, in Europa e nel mondo per sintonizzarsi con l’elettorato di riferimento sotto le insegne del sessismo e dell’omolesbobitransfobia.

Questo risponde a un preciso progetto che si è sviluppato nel nostro continente a partire dal 2013, sulla scorta di analoghi fenomeni e movimenti nordamericani, e che si propone di far arretrare i diritti di quelle comunità dopo una stagione di grandi conquiste e avanzamenti: un progetto che va sotto il nome di “Agenda Europa” e che si propone di “restaurare l’ordine naturale”  attraverso l’organizzazione di  eventi annuali e il reperimento di fondi di opaca provenienza e che è finora riuscito a infiltrare propri componenti nelle istanze europee che si occupano dei diritti sessuali e riproduttivi, oltre a promuovere referendum e leggi contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso e il diritto di aborto.

Sono segni distintivi che, pur affondando le radici nei regimi fascisti storici, se ne differenziano per la specificità dell’attacco e per la centralità che viene loro assegnata nelle politiche generali dell’estrema destra.

Al webinar è intervenuto Daniel Bertossa, segretario generale del sindacato internazionale dei pubblici servizi, che si è soffermato sull’importanza delle connessioni tra i sindacati e le ong per contrapporsi ai percorsi d’odio dell’estrema destra, e sulla non irreversibilità del processo che l’ha portata al potere.

Il successivo intervento è stato di Katrin Hugendubel, advocacy director di Ilga Europe, che ha invece ribadito l’attacco ai diritti in corso, l’aumento dei fenomeni di violenza e di discorsi d’odio e la necessità di difendere i diritti e proteggere le persone colpite.

Ancora una volta è emersa chiaramente l’importanza di una forte connessione tra il sindacato nelle sue diramazioni nazionali e sovranazionali e le realtà che nel mondo si battono per i diritti.

Sandro Gallittu, responsabile Ufficio nuovi diritti Cgil