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Martedì 10 settembre il Senato della California ha approvato una legge “storica”, come titola giustamente il New York Times, in base alla quale aziende come Uber e Lyft dovranno riconoscere come dipendenti a tutti gli effetti i loro autisti. È un provvedimento che potrebbe cambiare il volto della cosiddetta gig economy, non solo nello Stato californiano ma in tutti gli Usa.
La legge, passata con 29 voti a favore e 11 contrari, prevede che i lavoratori delle aziende basate su app non potranno più essere considerati "fornitori indipendenti", e consentirebbe ai lavoratori precari della gig economy di avere diritto a vacanze e assenze per malattia retribuite. Il disegno di legge, noto come Assembly Bill 5, AB5, è stato proposto dalla democratica Lorena Gonzalez, e codifica ed estende una sentenza della Corte Suprema della California del 2018.
Il governatore della California, Gavin Newsom, ha approvato il disegno di legge questo mese e dovrebbe firmarlo dopo l’approvazione da parte dell'Assemblea di Stato, in quella che dovrebbe essere una formalità. La normativa, che entrerebbe in vigore il 1° gennaio, sancisce che i lavoratori devono essere designati come dipendenti se un'azienda esercita il controllo su come svolgono i loro compiti o se il loro lavoro fa parte del normale business della medesima. Anche altri Stati si stanno muovendo come la California: una legislazione simile è all’esame a New York, Washington e nell’Oregon.
In California la legge interessa almeno un milione di lavoratori, trasformati in “appaltatori” dal ciclone delle app coniugate a franchising e outsourcing. Non sono solo di autisti di ride-hailing come Uber, ossia di quelle piattaforme digitali che consentono l’incontro tra cliente e conducente, ma anche ciclofattorini (rider), addetti di vari attività di servizio, e persino lavoratori edili e bidelli. Tutti potrebbero essere riclassificati come dipendenti.
Uber e Lyft, che hanno centinaia di migliaia di autisti in California, hanno già protestato, avvertendo che riconoscere i conducenti come dipendenti potrebbe distruggere i loro affari. "Siamo pronti a portare la questione all'esame degli elettori californiani per preservare la libertà e l'accesso a lavoro che i guidatori e i rider vogliono e chiedono", ha comunicato Lyft.
(d.o.)