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Trasportatori e magazzinieri di Amazon, negli Stati Uniti, uniscono le forze. Logistica e servizi si associano in una nuova union. Il sindacato dei magazzinieri Amazon, Alu (Amazon Labour Union), che nel luglio 2022 aveva ottenuto a sorpresa la sindacalizzazione del magazzino JFK8 di Staten Island a New York, si allea con una delle più antiche (e a volte chiacchierate) sigle americane: i camionisti Teamsters, un tempo guidati da Jimmy Hoffa e oggi da Sean M. O'Brien, che ha fatto dell’organizing in Amazon uno dei propri cavalli di battaglia.
Fare sindacato negli Usa è una “impresa”, ottenere la rappresentanza in ogni singolo luogo di lavoro è ostacolato in mille modi, e le aziende hanno molti strumenti per impedirlo. Ma per fare sindacato dentro Amazon ci vuole proprio un miracolo. E quelli di Alu l’avevano fatto. Solo che la corporation guidata da Jeff Bezos ha cercato di boicottare in tutti i modi il risultato di Staten Island. Per questo allearsi con un’associazione che rappresenta quasi un milione e mezzo di iscritti, i Teamsters appunto, è una mossa importante, perché offre ad Alu più risorse e una rappresentanza più forte per negoziare i contratti con l’azienda.
L’alleanza è stata raggiunta a inizio giugno, ed è stata ratificata, poche settimane dopo, dal voto dei magazzinieri di JFK8, che hanno scelto a stragrande maggioranza (il 98,3%) di affiliarsi ai Teamsters. Nasce così Alu-International Brotherhood of Teamsters (Ibt) Local 1, che rappresenterà i circa 5.500 magazzinieri di Amazon al JFK8 a Staten Island, e avrà giurisdizione per i magazzinieri di Amazon nei cinque distretti di New York.
"I lavoratori di Amazon, nei magazzini o al volante, hanno dimostrato di avere la forza, l'unità e la determinazione per affrontare il datore di lavoro più avido del pianeta e vincere", ha commentato O'Brien. “Insieme, con duro lavoro, coraggio e convinzione, i Teamsters e l’Alu combatteranno senza paura per garantire ai lavoratori di Amazon le condizioni di lavoro sicure che meritano in un contratto sindacale. I Teamster stabiliscono lo standard con il nostro contratto che protegge 340.000 magazzinieri e autisti Ups nel settore. È sicuro che manterremo in Amazon questi stessi diritti e non viceversa”.
“A nome del sindacato Amazon, sono orgoglioso che i nostri membri abbiano scelto la strada verso la vittoria. Ora siamo più forti che mai", ha affermato invece il presidente e fondatore di Alu Chris Smalls. “Avere il supporto di 1,3 milioni di Teamsters per affrontare Amazon ci dà un enorme potere e l’opportunità di chiedere condizioni migliori per i nostri membri e, soprattutto, di garantire un contratto nel JFK8”.
Come ricostruisce il New York Times, i Teamsters stanno intensificando i loro sforzi per organizzare i lavoratori di Amazon a livello nazionale. Il sindacato dei camionisti ha creato un’area Amazon nel 2021 e ha stanziato 8 milioni di dollari per sostenere la sindacalizzazione in Amazon. Scioperi, mobilitazioni, campagne di protesta potrebbero avvalersi anche dei 300 milioni di “fondo scioperi” in riserva nelle casse dei Teamsters.
Ossigeno per Alu che, dopo la vittoria di Staten Island, aveva perso in un’altra elezione ad Albany e, anche grazie ai potenti mezzi di Bezos, si era un po’ fermato. Batoste sindacali e problemi finanziari hanno portato a una frattura nel gruppo dirigente di Alu, e alla costituzione di una “corrente” più moderata, l'Alu Democratic Reform Caucus, guidata da Connor Spence. Questa estate si terranno le elezioni che porteranno alla nomina di un nuovo gruppo dirigente.
Nel frattempo è arrivato lo storico accordo con i Teamsters che, secondo lo storico del lavoro John Logan, “può essere un’ancora di salvezza” per l’Alu. Organizzare i lavoratori “in modo indipendente è davvero difficile quando ti trovi di fronte a un'azienda come Amazon, che è grande, ricca e determinata a sconfiggere il sindacato”, ha detto Logan ad Abc news. Per questo affiliarsi a una sigla consolidata e forte come i Teamsters è stata una mossa intelligente, e che darà i suoi frutti.