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La campagna “Sbilanciamoci”, da anni impegnata sul fronte del pacifismo e della costruzione di un’altra economia basata sui principi dell’etica e della sostenibilità ambientale, ha pubblicato un instant book (per ora solo sotto forma di e-book ma a giorni disponibile anche in edizione cartacea) sulla guerra in Ucraina. Si tratta di una pubblicazione originale e molto particolare perché non contiene solo la ricostruzione delle cause del conflitto e un’analisi geopolitica della situazione di guerra. Si presenta piuttosto come un importante contributo al dibattito sul rilancio delle azioni di pace. In questo libro non si parla infatti genericamente di pace, ma autori di livello internazionale offrono spunti per una nuova “pratica” di pace e lanciano un appello per l'avvio di una nuova campagna europea per la pace e il disarmo.
Per scaricare il pdf è sufficiente andare sul sito (www.sbilanciamoci.info).
Per avere informazioni sull’edizione cartacea: Sbilanciamoci!, c/o associazione Lunaria, via Buonarroti 39, 00185 Roma. Tel. 06 8841880. Mail info@sbilanciamoci.org
Per quanto riguarda la genesi della guerra in Ucraina, Giulio Marcon e Mario Pianta, che firmano l’introduzione al libro, individuano tre cause principali: la politica “imperiale” e aggressiva della Russia di Vladimir Putin; le politiche di Stati Uniti ed Europa che hanno puntato a espandere la Nato e la sfera d’influenza occidentale ad est, un’espansione sollecitata peraltro dai paesi ex Patto di Varsavia, impauriti dalla vicina Russia (portare le armi della Nato sotto le porte di Mosca è stato visto da Putin come una provocazione inaccettabile); l’ascesa della Cina sul piano economico e politico.
“Ma non possiamo fermarci alla logica del potere degli Stati, alle strategie militari, tanto più che i trent’anni dalla fine della guerra fredda ci insegnano che la guerra non porta a successi politici – scrivono Pianta e Marcon -, la sicurezza si allontana, le distruzioni si moltiplicano, gli Stati si sgretolano, la società e l’economia sono fatti a pezzi. È la lezione delle guerre dell’ex Jugoslavia, fino alla Siria e alla sconfitta americana in Afghanistan dell’estate 2021”.
Con questa pubblicazione la campagna “Sbilanciamoci” rilancia le ragioni più profonde del movimento pacifista internazionale. Tra l’altro basta scorrere l’indice dell’e-book per rendersi conto dei nomi importanti che vengono proposti: Luciana Castellina, Dmitri Makarov, Mary Kaldor, Maciej Bartkowski, Donatella
della Porta, Norman Paech, Yurii Sheliazhenko. Le pratiche di pace e le azioni nonviolente di fronte ai conflitti sono raccontate nel libro di Sbilanciamoci da Martin Köhler nel caso delle proteste contro gli euromissili americani alla base di Comiso negli anni ’80, da Giulio Marcon nel caso delle guerre nell’ex Jugoslavia, con le carovane di pace e le iniziative di solidarietà, da Grazia Naletto nel caso dell’accoglienza ai profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.
“La tesi dei pacifisti – si legge ancora nell’introduzione - è che i conflitti vanno affrontati con gli strumenti della politica: l’obiettivo è costruire un ordine internazionale fondato sulla sicurezza comune – io non sono ‘al sicuro’ se il mio vicino o avversario non si sente ugualmente ‘sicuro’ – e sul disarmo, rovesciando la corsa alle armi nucleari, convenzionali e al cyber-warfare. Dalla guerra in Ucraina si esce soltanto con il cessate il fuoco, il negoziato, un accordo internazionale che crei le condizioni per una sicurezza collettiva, per la ricostruzione economica e sociale. Per contribuire alla pace l’Europa non deve trasformarsi in una superpotenza militare, ma favorire un’Ucraina neutrale, aprire la strada al disarmo e alla rimozione delle armi nucleari dal continente, proporre un’integrazione economica – all’est e nel Mediterraneo – che non sia soltanto l’annessione dei mercati”.
Il libro è diviso in tre parti. La prima parte – la storia e la guerra – ricostruisce la storia dell’ordine internazionale con David Harvey, analizza le dinamiche della guerra con Martino Mazzonis, Francesco Strazzari e Alberto Negri, esamina gli arsenali e la spesa militare con Maurizio Simoncelli e Sofia Basso. Da segnalare in particolare di questi autori "La nuova corsa della spesa militare" di Sofia Basso, “La stretta autoritaria della Russia di Putin” di Guido Caldiron, “La guerra di Putin non azzera la politica” di Francesco Strazzari e “La grande Nato e la piccola Europa” di Alberto Negri
All’economia è dedicata una sezione che parte dalla crisi russa dopo la dissoluzione dell’Unione sovietica, esamina le sanzioni commerciali, finanziarie e il caso del gas russo con Monica Di Sisto, Alessandro Messina (sulla questione centrale delle sanzioni contro la Russia e delle reazioni della finanza internazionale) e Leopoldo Nascia. Con l’articolo di Vincenzo Comito si considerano le possibili conseguenze economiche della guerra in corso.
La terza parte è dedicata alla “pace possibile”, con le voci e le ragioni dei pacifisti. Giulio Marcon scrive dei pacifisti italiani di fronte all’Ucraina, racconta le manifestazioni, presenta le analisi della guerra e argomenta le proposte di soluzione del conflitto, di un ordine di pace in Europa.
L’urgenza di una campagna europea per la pace e i diritti umani (con un relativo appello) è spiegata da Dmitri Makarov e Mary Kaldor. L’opposizione alla guerra in Russia, nelle molte forme che attraversano la società civile, è analizzata da Maria Chiara Franceschelli, insieme a una testimonianza su un arresto, un appello femminista contro la guerra, un invito a disertare per i soldati russi.
All’e-book hanno collaborato tra gli altri Rachele Gonnelli, che ha curato l’uscita dei testi su Sbilanciamoci, Francesca Giuliani che ha realizzato il video dell’intervista a Luciana Castellina, Giulia Carpino che ha curato le traduzioni, Mara Petrocelli che ha lavorato sul sito e sui social media, Cristina Povoledo che ha curato la grafica e l’impaginazione, Mauro Biani che ha disegnato la copertina, Guglielmo Ragozzino, che ha contribuito a dar forma a questo lavoro e ha curato in particolare i contributi letterari: “I racconti di Sebastopoli” di Leone Tolstoj e “La strada del davai” di Nuto Revelli.