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Anche la compagnia aerea Lufthansa ha subìto l'impatto della crisi e a tre mesi e mezzo dall'inizio del lockdown conta un surplus di circa 11 mila posti di lavoro nel solo mercato interno. A rilevarlo è stato lo stesso vettore tedesco che in questi giorni ha contato le posizioni che non riuscirebbero a reggere l'impatto della recessione, dovuta all'emergenza sanitaria. La scorsa settimana, Lufthansa ha dichiarato come la società stimi un surplus di 22 mila addetti a tempo pieno in tutto il mondo, mentre i sindacati hanno affermato che il numero potrebbe arrivare a 26 mila. Il responsabile della compagnia per le risorse umane, Michael Niggemann, ha affermato che le aviolinee vogliono assicurare più di 100 mila posti di lavoro a lungo termine, ma che saranno necessarie "dolorose ristrutturazioni".
Il gruppo ha accumulato miliardi di perdite nel primo trimestre e oggi impiega 138 mila persone. Un ente del settore dei viaggi ha stimato che la compagnia deve ai passeggeri almeno 4 miliardi di euro di rimborsi per voli cancellati a causa della pandemia, ma le pratiche non sono ancora state avviate. Il contagio da coronavirus e le conseguenti restrizioni ai viaggi avevano quasi fermato l'attività di Lufthansa, ad eccezione del trasporto merci. Per questo, l'amministratore delegato di Lufthansa, Carsten Spohr, vuole presentare un piano di riduzione dei costi all'assemblea generale annuale dell'azienda prevista per la prossima settimana. Il 25 giugno, gli azionisti dovranno dare il via libera per un pacchetto di salvataggio statale. In cambio di 9 miliardi di euro e la partecipazione federale nella società, Lufthansa dovrà consegnare alla concorrenza 24 dei suoi slot presso gli scali di Francoforte e Monaco di Baviera.