Una batosta da 32 milioni di euro. Sul territorio di Venezia, attacca la Cgil, colpiscono duro i decreti attuativi della legge di bilancio per il 2025, definiti la scorsa settimana dal governo Meloni. “Come avevamo denunciato nella nostra mobilitazione contro la Legge Finanziaria, colpiscono in modo pesantissimo gli enti locali, tagliando da qui al 2029 ben 32 milioni di euro per i comuni dell’area metropolitana veneziana. Una scelta politica sbagliata che colpisce gli enti locali, un vero salasso, alla faccia della tanto decantata autonomia, che metterà in gravissima difficoltà i servizi ai cittadini”. A lanciare l’allarme è Daniele Giordano, segretario generale della Cgil Venezia.

Giordano: “Chiara volontà politica di mettere in crisi i comuni”

Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia

“Se a questo provvedimento sommiamo anche quello sul personale, che inevitabilmente determinerà il blocco delle assunzioni, assistiamo alla chiara volontà politica di mettere in crisi i comuni e costringerà i sindaci a ridurre i servizi, ad aumentare le tariffe, rivedere gli investimenti e le opere preventivate sino ad arrivare all’aumento delle addizionali comunali”.

Le persone più anziane, quelle fragili, saranno quelle che pagheranno il conto più salato di questa scelta – spiega Daniele Giordano –, perché inevitabilmente potranno vedere una riduzione della platea che ha diritto ad accedere a determinati servizi. I tagli per i piccoli comuni saranno ancor più pesanti vista la difficoltà di ricavare risparmi di gestione, andando ad acuire la differenza già presente nella capacità di garantire i servizi ai cittadini sulla base della dimensione del Comune”.

“Come Cgil – conclude il segretario – chiediamo al governo e alle forze politiche di rivedere immediatamente questi tagli perché mettono in discussione la tenuta stessa delle nostre istituzioni e la qualità della vita nel territorio veneziano”.