Il Reddito di emergenza previsto nel prossimo decreto del governo sarà a sostegno di cittadini e cittadine in grave difficoltà a causa della crisi. Secondo il Forum disuguaglianze e diversità e l’Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile, però, le bozze che sono circolate sollevano dubbi che possono e devono essere risolti. Innanzitutto si punta al contenimento della spesa pubblica dedicata a questa misura, e poi si cerca di minimizzare il rischio di irregolarità procedurale, esigenze prioritarie per il governo rispetto alla tempestività dell’intervento e all’ampiezza della platea dei beneficiari. “Contrariamente a quanto avviene in gran parte dei Paesi nel resto del mondo – sostengono Asvis e ForumDD - le modalità di presentazione della domanda previste sono analoghe a quelle usate per altri strumenti, come per esempio il Reddito di cittadinanza”. Questo vuol dire, tradotto, che una parte della popolazione potenzialmente interessata potrebbe essere esclusa, restando esposta all’usura (già in rapido aumento) e alla criminalità organizzata.
Nella proposta dell’Asvis e del Forum disuguaglianze e diversità il Rem, sostegno da erogare in via eccezionale per un tempo definito, deve essere fornito nel modo più rapido possibile e raggiungere il maggior numero di persone in difficoltà che non siano coperte da altre misure, persone che già prima dell’emergenza vivevano in situazioni drammatiche. Questi due obiettivi si traducono nella possibilità per le persone di richiedere il Rem attraverso domande semplificate, prevedendo modalità di erogazione molto più rapide rispetto alle prassi abituali. “Per raggiungere tutti i potenziali beneficiari è inevitabile, durante l’emergenza, accettare un numero di irregolarità superiore rispetto alle situazioni ordinarie – concludono ASviS e ForumDD - così come essere disponibili a investire la spesa pubblica necessaria a coprire chiunque abbia bisogno. Questo è quanto suggerisce la prassi internazionale in condizioni di emergenza”.