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Le aziende in amministrazione straordinaria in Italia sono attualmente 385: una cifra molto, troppo, alta che attesta la continuazione della crisi economica e del lavoro. Le cose non vanno poi così bene, come alcuni esponenti del governo vogliono farci credere. Ai commissari sono attualmente affidati 255 incarichi. I dati vengono rielaborati dal Sole 24 Ore, prendendo spunto dall’ultimo aggiornamento del ministero delle Imprese e del Made in Italy rilasciato il 31 maggio 2024.
A maggio, appunto, il bilancio delle amministrazioni straordinarie in Italia evidenzia la permanenza di 385 imprese in questa situazione, con alcune procedure che durano da oltre 20 anni. Le norme in vigore regolano oggi le attività di 168 gruppi aziendali, ma molte procedure sembrano bloccate, con conseguenze per l'economia e incarichi commissariali protratti nel tempo.
Un bilancio preoccupante
Il bilancio delle amministrazioni straordinarie delle aziende italiane mette in luce una situazione allarmante. Ancora tante aziende, malgrado il tempo trascorso, restano in fase di liquidazione. Questa cifra rappresenta oltre il 60% delle aziende coinvolte in tali procedure, con alcune di esse bloccate da un ventennio: il caso più emblematico riguarda Bongioanni, che ha raggiunto i 24 anni.
Le normative Prodi Bis e Marzano
Le procedure straordinarie in Italia si fondano principalmente su due normative, spiega ancora Il Sole: la legge Prodi bis, introdotta nel 1999, e il decreto Marzano del 2003. Questi due quadri regolatori gestiscono un totale di 168 gruppi aziendali, di cui 137 sotto la Prodi bis e 31 sotto il Marzano. Sebbene alcune chiusure siano state registrate (71 società con la Prodi bis e 87 con il Marzano), la maggior parte delle aziende rimane bloccata in queste procedure. Solo una piccola frazione delle imprese è riuscita a mantenere l'attività, con appena 5 casi sotto la Prodi bis e 31 sotto il Marzano.
Gli effetti sull'economia
La lentezza e l'inefficienza di queste procedure straordinarie non solo pesano sulle aziende coinvolte, ma hanno anche un impatto negativo sull'economia italiana. Le amministrazioni straordinarie, con la loro durata prolungata, impediscono una risoluzione tempestiva delle crisi aziendali e lasciano molte imprese in uno stato di incertezza che ne compromette la ripresa e la competitività. E ovviamente, a cascata, vanno a colpire le lavoratrici e i lavoratori coinvolti.
Gli incarichi commissariali prolungati
Tale situazione di stallo comporta anche una serie di incarichi prolungati per i commissari straordinari. Al 31 maggio 2024, risultano ancora attivi 255 incarichi, con alcuni professionisti impegnati contemporaneamente in più procedure. Questo prolunga ulteriormente il processo, contribuendo a un circolo vizioso di inefficienza e ritardi.
La necessità di riforme
Il quadro attuale evidenzia chiaramente l'urgenza di riforme per rendere più efficaci le procedure di amministrazione straordinaria. Senza interventi mirati, al contrario, il rischio è quello di continuare a penalizzare le aziende e l'intero sistema economico, lasciando molte realtà imprenditoriali intrappolate in un limbo che impedisce di ripartire.