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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Ristori per andare in soccorso alle imprese maggiormente colpite dalle nuove norme di contrasto alla diffusione del Covid contenute nell’ultimo Dpcm e prorogare la cassa integrazione.
Tra le principali misure, il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio e la proroga della cassa integrazione Covid per altre 6 settimane (utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021), o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo.
In arrivo contributi a fondo perduto per le imprese destinati ai settori della ristorazione, dello spettacolo e dello sport e potranno essere pari sino a 400 volte quanto ricevuto con i provvedimenti varati durante il lockdown, ma non potranno mai superare i 150 mila euro. Prevista una differenziazione tra i diversi esercizi e la sospensione dei versamenti contributivi relativi ai lavoratori per il mese di novembre. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha assicurato che i contributi arriveranno ai destinatari in tempi record.
Nel milione di euro stanziati per i settori della cultura e del turismo sono compresi i benefici per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti (si parla di mille euro di indennità), oltre alla proroga della cassa integrazione e indennità speciali per i settori del turismo. Previsti ristori immediati anche per i lavoratori dello sport.
Nel testo ci sarebbe anche la cancellazione della seconda rata Imu, ma per conoscere nel dettaglio il lungo elenco di misure sarà necessario attendere la pubblicazione dell’intero decreto.
Per quanto riguarda la proroga della cassa integrazione, benché per ora limitata, a fare da stampella al governo sono stati anche i 10 miliardi di euro arrivati oggi da Bruxelles, dal programma Sure per gli ammortizzatori sociali europei. Sarebbe poi auspicabile che sia da faro l’appello a non licenziare della presidente del Parlamento, Ursula von der Lyen, nell’incontro di domani sull’ulteriore proroga del divieto di licenziare tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i leader di Cgil Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri.