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Il testo della delega fiscale approvato dalla Camera non soddisfa le richieste più volte espresse dai sindacati e inoltrate al Parlamento. È duro il giudizio di Cgil, Cisl e Uil che rilevano come "il testo della delega, scaturito da un compromesso assai riduttivo tra le forze politiche, rischia di produrre un confuso sistema fiscale privo di una logica d’insieme e con troppe eccezioni”.
“In particolare - aggiungono la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, e i segretari confederali di Cisl e Uil, Giulio Romani e Domenico Proietti. -, oltre a non ampliare le basi imponibili, non si è voluto tassare in progressività il reddito da lavoro autonomo attualmente in flat tax, continuando così a tenere in piedi un’iniqua diversità di trattamento con i redditi da lavoro dipendente e da pensione, nonostante l’auspicabile riferimento ad alleggerire il carico fiscale anche di questi ultimi. Né si è intervenuti nella giungla di aliquote sulle rendite finanziarie e immobiliari”.
“Si insiste, infine, - proseguono Fracassi, Romani e Proietti - sul superamento dell’Irap, il cui gettito, necessario a sostenere il servizio sanitario nazionale, non viene sostituito da un’imposta analoga e finirà quindi per pesare sull’intero bilancio, che in gran parte è finanziato da lavoratori e pensionati".
"Si complica poi ulteriormente la riforma dei valori catastali – richiesta più volte dall’Europa – mantenendo lo stato di inerzia ultradecennale che determina l’attuale situazione nella quale i valori catastali sono del tutto disallineati dalla realtà”, aggiungono.
Positiva invece e da attuare rapidamente nel decreto delegato, sottolineano i tre segretari, è "la previsione dell’incrocio delle banche-dati ai fini antievasione, nella consapevolezza che il contrasto all’evasione fiscale dovrebbe esser perseguito nella delega e nell’azione quotidiana con maggior forza e come battaglia epocale per reperire risorse e ristabilire legalità". Per quanto significativo, si tratta, però, "solo di un primo passo, è infatti necessario rafforzare tutti gli strumenti di contrasto all’evasione fiscale e contributiva che costituisce il primo e principale vulnus alla stabilità di bilancio e alla crescita economica”.
“Cgil, Cisl e Uil – concludono Fracassi, Romani e Proietti - continueranno a lavorare affinché possano essere introdotti miglioramenti al testo della delega in Senato e, soprattutto, chiedono che vi sia un pieno coinvolgimento dei sindacati da parte del governo nel processo di costruzione dei decreti delegati. Riteniamo, infatti, che il Paese non possa prescindere da un’equa e giusta riforma fiscale che contribuisca alla sua rinascita”.