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"Passo indietro del governo", così la Cgil nazionale definisce il provvedimento sugli extraprofitti varato dall'ultimo Consiglio dei ministri, aggiungendo che la norma non può essere però limitata alle sole banche, utilizzando poi le risorse per sostenere lavoro, salari e welfare pubblico.
"Allora si può fare: è possibile tassare gli extraprofitti, come la Cgil richiede da tempo, pressoché inascoltata - scrive il sindacato in una nota -. Adesso il Governo, dopo questo passo indietro rispetto al ridimensionamento dell’imposta sugli extraprofitti deciso nell’ultima legge di bilancio, non si fermi a un provvedimento estemporaneo, ma estenda la decisione assunta sulle banche a tutte le imprese e i settori che stanno macinando risultati record, e riconsideri anche le recenti scelte fiscali tutte a vantaggio di imprese e profitti".
Vanno chiamati tutti a contribuire in un momento in cui le fasce popolari del Paese sono in grande sofferenza a causa dell’inflazione, dell’aumento di mutui e affitti, dell’impennata del carrello della spesa e del costo dei carburanti. Per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse recuperate, quindi, per noi non ci sono dubbi: sono da destinare al sostegno di lavoro, salari, sanità e servizi pubblici. Infine, le banche non utilizzino strumentalmente questa scelta del governo per compromettere il confronto in corso per il rinnovo del contratto nazionale".