La Cgil nazionale definisce incomprensibile “il parere del Garante della privacy sull'incrocio dei dati della fatturazione elettronica in un momento storico dove la priorità dovrebbe essere la lotta contro l'evasione fiscale, vera causa del debito pubblico e madre di ogni ingiustizia fiscale del nostro Paese”. L’authority è infatti intervenuta per il blocco le nuove regole sui controlli dell'Agenzia delle Entrate a causa di quella che ritiene un’eccessiva conservazione di informazioni da parte del Fisco attraverso la fattura elettronica.
“È doveroso – si legge nella nota della Cgil - tutelare i contribuenti onesti e pseudonimizzare i dati nella fase di analisi; altro è invece impedire di svolgere analisi predittive massive sui big data per individuare profili a rischio evasione”. Il sindacato conclude che “è davvero inaccettabile che si impedisca all'operatore pubblico di poter utilizzare i dati a sua disposizione per combattere una piaga come evasione”.