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Dal varo in Consiglio dei ministri a quanto il testo è stato reso pubblico sono passati 15 giorni, ma finalmente il decreto fiscale è stato pubblicato ed è possibile analizzarlo. Si chiama "fiscale" anche se questa è solo una parte del testo. Quest’anno, perché il decreto fiscale viene approvato ogni autunno prima della predisposizione della manovra di bilancio, la parte più rilevante riguarda salute e sicurezza e lavoro. Bene, certo, ma occorre “entrarci dentro per capire”.
E allora partiamo dal capitolo fisco. Il tentativo è quello di ulteriormente facilitare quanti hanno ricevuto cartelle esattoriali ma, a causa del Covid, sono in difficoltà con i pagamenti. Si prevede, quindi, un ulteriore differimento dei pagamenti della rottamazione del 2020 fino al luglio 2021. È prevista, inoltre, la proroga del pagamento delle cartelle notificare dal 1° al 31 dicembre 2021, pari a 150 giorni dalla notifica. Vi è poi una rateizzazione del debito estendendo da 10 a 18 le rate che, in caso di mancato pagamento, determinano la decadenza della rateizzazione precedentemente concessa. Inoltre sono stanziati dei fondi: 100 milioni per l’Agenzia delle entrate e riscossione; 200 milioni aggiuntivi per il Reddito di cittadinanza del 2021, a testimonianza che la necessità di contrastare la povertà crescente è pressante; infine il governo ha stabilito anche di destinare altri 100 milioni sempre per quest’anno, oltre quelli già previsti, per l’acquisto di auto elettriche. Bene per la Cgil, che però auspica: “Questi interventi, giustamente da prorogare fino alla fine dell’emergenza, non si concludano in condoni generalizzati”.
La parte più consistente del decreto riguarda il capitolo salute e sicurezza. Provvedimenti annunciati e in qualche modo “contrattati” tra esecutivo e parti sociali. Positivo il giudizio della confederazione di Corso di Italia: bene il rafforzamento del Sinp (Sistema nazionale di prevenzione n.d.r.). Così come positiva è la costituzione di una Banca dati unica. Le ombre riguardano il fatto che al momento il Sinp non è operativo: per dare vita davvero alla banca dati occorre aspettare altre norme che le diano l’assetto amministrativo. “Molto positiva la comunicazione dei dati da parte dell’Inail alle Asl, - aggiungono dalla Confederazione - soprattutto degli infortuni sotto la soglia di indennizzabilità (fenomeno molto importante e spesso sottovalutato, che rappresenta un indicatore significativo della situazione aziendale in merito alla Ssl). Sarebbe stato ancora più positiva l’introduzione dell’anagrafe dei lavoratori iscritti all’assicurazione obbligatoria Inail, e non solo quella delle aziende, come chiediamo come Cgil da molti anni”.
Molto utile è giudicata la decisione della consultazione periodica delle organizzazioni sindacali. Quando si verificano incidenti in ambito lavorativo, vengono inasprite e di molto le sanzioni e allargate le cause che portano alla sospensione dell’azienda, estendendo anche i tempi entro i quali l’istituto nazionale del lavoro può erogare la sospensione delle attività. Secondo la Cgil, che giudica positiva la norma, occorre rivedere il provvedimento per quanto riguarda la catena degli appalti e subappalti, per la sospensione a causa del lavoro nero. Così come: “Occorre segnalare che è stato eliminato il riferimento alla presenza di amianto come causa di sospensione; è un'indicazione assolutamente inaccettabile, va reinserita la dizione precedente; inserita invece (ed è una cosa positiva, visto che questi accadimenti si verificano molto spesso) la sanzione per le imprese che manomettono o inattivano i dispositivi di sicurezza e protezione dei macchinari presenti in azienda”.
Infine il capitolo lavoro. Finalmente è stata prevista la copertura per lavoratori e lavoratrici in quarantena e isolamento fiduciario per tutto il 2021, anche con effetto retroattivo. Si attende fiduciosi che l’Inps emani la circolare con le modalità operative. Bene l’eliminazione delle norme che rischiavano di mandare a casa i dipendenti in somministrazione. Questo provvedimento è davvero il frutto della mobilitazione sindacale. Ancora, ovviamente positiva la proroga della cassa integrazione per Alitalia e le misure per la mobilità per la Blutech. Come, secondo la Cgil, è "positivo aver incrementato le settimane di cassa integrazione Covid, tredici per i settori che fanno riferimento ai fondi di solidarietà e alla cassa integrazione in deroga, nove per le aziende del tessile già individuate con i codici Ateco con il dl cosiddetto 'sostegni bis'. Continuiamo a pensare che all’allungamento delle settimane di cassa integrazione, decisive per questi settori che sicuramente sono colpiti da grandi trasformazioni e sono ancora lontani dalla piena ripresa si sarebbe dovuto accompagnare il blocco generalizzato dei licenziamenti fino alla fine dell’anno e in attesa della auspicata riforma degli ammortizzatori sociali”.
Sul capitolo lavoro il sindacato guidato da Maurizio Landini avanzerà delle richieste precise al governo: “La norma ha due problemi importanti nella scrittura, diversa da tutti i precedenti decreti, che devono essere immediatamente risolti. Va recuperata la parte che prevedeva la sospensione, per l’intero periodo di ricorso alle integrazioni salariali , delle procedure pendenti avviate successivamente al 23 febbraio. Allo stesso modo va recuperata la parte in cui venivano fatte salve le ipotesi in cui il personale interessato dal recesso, già impiegato nell’appalto, fosse riassunto a seguito di subentro di nuovo appaltatore. Su queste due questioni specifiche abbiamo già interessato il ministero, chiedendo che attraverso una circolare o un'interpretazione possano essere recuperati questi aspetti. In caso contrario occorre ripristinare la norma attraverso l’attività emendativa".