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Umanità, poesia, rappresentanza politica, studio. Rocco Scotellaro era questo e molto altro. Era uno del popolo che stava in mezzo al popolo, ai braccianti. Nato a Tricarico, in provincia di Matera, il 19 aprile del 1923, avrebbe compiuto 101 anni pochi giorni fa. E chissà quanto altro avrebbe potuto lasciare al mondo e al pensiero alto se non fosse morto così presto, ad appena 30 anni, nel 1953.
Alla sua figura, al suo lascito che ancora oggi ci aiuta a leggere il Mezzogiorno e le condizioni di sfruttamento sul lavoro, viene dedicata una due giorni, 26 e 27 aprile, di festa popolare e approfondimento, con dibattiti, convegni e tanti studiosi che interverranno, nel Comune di Tricarico di cui Scotellaro fu sindaco e dove incontrò per la prima volta Manlio Rossi Doria e Carlo Levi.
Una celebrazione, questa due giorni, fortemente voluta dallo Spi di Matera, dallo Spi Basilicata, dalla Cgil di Matera, dal Comune di Tricarico, dalla Regione Basilicata, dalla provincia di Matera e da una lunga serie di soggetti istituzionali che hanno voluto rendere omaggio alla figura di Scotellaro.
Una celebrazione che irrompe nel cuore dell’attualità lucana chiamata al voto per il rinnovo della Giunta regionale, proprio mentre scriviamo, e vittima, come il resto d’Italia e soprattutto del Mezzogiorno, di quella riforma dettata dal ddl Calderoli, l’autonomia differenziata, che lascerebbe le regioni del Sud in una condizione difficile da sopportare.
“Rocco è un personaggio poliedrico, molto articolato, con tanti elementi che è difficile scindere – ci ha detto nella conferenza stampa di presentazione Eustachio Nicoletti, segretario generale dello Spi Cgil Matera –. Noi abbiamo sentito l’esigenza di concentrarci sul Rocco Scotellaro rappresentante del mondo contadino e in tal senso abbiamo organizzato queste due giornate intense per festeggiarlo con una serie di approfondimenti per la parte convegnistica, partecipata da illustri soggetti accademici del mondo associativo e di estimatori, che ci aiuteranno a illuminare l’impegno e l’opera di Scotellaro dedicati alle questioni legate al Mezzogiorno, al territorio, al mondo contadino e in passato sottostimate”.
La parte convegnistica
“Ci sarà una parte di approfondimento sul Rocco di allora, del suo periodo, e una parte del pensiero di Rocco nell’ambito della cultura meridionale attualizzata – ha detto il segretario generale dello Spi Matera illustrando il programma delle iniziative (i convegni della due giorni potrete seguirli in diretta su questo sito, collettiva.it) –. Quei valori, quei ragionamenti maturati con Rossi Doria e con gli altri meridionalisti nell’arco della sua breve vita, dedicati al riscatto dei contadini dalla povertà, che avrebbero meritato un’altra traiettoria”.
“Dedicheremo un convegno anche al caso giudiziario di cui fu vittima Rocco Scotellaro (accusato di concussione, truffa e associazione a delinquere dai suoi avversari politici e per questo costretto al carcere per 45 giorni circa. Quando la cospirazione politica che aveva avanzato l'accusa diventa chiara Scotellaro viene assolto con formula piena per non aver commesso il fatto). Un momento debilitante, di molto risentimento e che però va affrontato e ripercorso attraverso gli atti giudiziari e la dimostrazione che quell’operazione fu frutto di strumentalizzazione voluta da una parte del potere di allora che mal sopportava l’impegno di Scotellaro per l’applicazione della riforma agraria e della ripartizione delle terre”.
La festa popolare
“Abbiamo pensato a questa manifestazione come a un raduno – ha spiegato Eustachio Nicoletti –. Abbiamo coinvolto tutte le proloco, le associazioni letterarie della regione, e non solo, perché pensiamo che Rocco meriti una vera e propria festa. Per farlo abbiamo voluto lasciare spazio a una parte culturale, all’interno delle celebrazioni, fatta di mostre di pittori, di iniziative delle associazioni, di concerti per arricchire le due serate, di teatro, di momenti con le scuole che vedranno impegnati gli studenti. Vorremmo che in queste due giornate ci sia un coinvolgimento anche emotivo da parte di chi riconosce questa figura emblematica, capace di coniugare la poesia e la letteratura con l’aspirazione a rappresentare il mondo contadino. Con l’obiettivo che quanto emergerà dal convegno si possa tradurre in una pubblicazione, perché questi cento anni segnino il passo e provino a disegnare una traiettoria ben precisa nell’affrontare questa figura e rispettarne il messaggio di impegno e di studio. Tricarico per un paio di giorni sarà la capitale della cultura meridionale in una fase storica nella quale si rischia di mettere in crisi l’unità del Paese: noi vogliamo, attraverso i valori e gli studi di Rocco, dare il messaggio contrario”.
“Come sindacato – ha detto Eustachio Nicoletti – abbiamo sentito il dovere di metterci in gioco perché di questa figura con tutti i suoi contenuti, valori e studi se ne colgano ancora gli aspetti attuali. Noi crediamo che la condizione del Mezzogiorno sia gravata da una serie di ritardi maturati nel tempo e, a partire da quello che è stato il messaggio di Rocco, vogliamo rimettere al centro la questione dell’emancipazione e del riscatto del Meridione e della condizione rurale in cui il Sud si è ritrovato. Una differenza in termini di pil, occupazione, qualità della vita, demografia: evidentemente questo Mezzogiorno paga ancora quanto non è stato realizzato. Noi crediamo che dentro al messaggio di Rocco ci siano aspetti che possono essere approfonditi, rivisitati e attualizzati. In Italia il Sud è soccombente e questo è ancor più forte adesso che sta per entrare in vigore l’autonomia differenziata, esattamente il contrario di ciò che doveva essere e non è stato. Cerchiamo di spiegarlo in questa due giorni grazie al lascito di Rocco Scotellaro”.
"Ci auguriamo che ci sia, intorno a questi temi, quell’attenzione che in casa Cgil da sempre mettiamo in evidenza, perché questo divario tra Nord e Sud possa essere annullato, e molti paradigmi causa del divario, paradigmi economici, sociali, legati all’istruzione, alla conoscenza, alle infrastrutture, possano essere annullati. Per due giorni il Comune di Tricarico dialogherà con la Basilicata, ma anche con tutto il Sud, con il Mediterraneo e con l’Europa. Un obiettivo ambizioso che vogliamo provare a conseguire”.
Perché, come recita una delle poesie più belle e più famose di Rocco Scotellaro, “Io sono un filo d'erba / un filo d'erba che trema / e la mia patria è dove l'erba trema. / Un alito può trapiantare / il mio seme lontano”.