La sartoria sociale transculturale Kore è un progetto di formazione e inserimento lavorativo di Intersos 24, il centro di cure primarie e accoglienza per i minori stranieri non accompagnati e i cittadini romani. La sartoria forma principalmente donne vittime di violenza, sfruttamento sessuale e lavorativo.
Tra i prodotti realizzati, una linea bimbi completa, una linea casa, piccoli capi d'abbigliamento, borse e shopper. Un progetto ambizioso che punta all’inserimento lavorativo delle donne come molla per uscire da una fase di emergenza, per rientrare in società con nuovi punti fermi. Luoghi come questo permettono di dare nuova dignità e nuove prospettive a persone che hanno subìto o superato vissuti particolari. Una formazione tecnica e professionale ma con grande attenzione alla conciliazione dei loro tempi. Di storie se ne raccolgono tante: cucire è un lavoro lento e inevitabilmente si parla molto. Si raccontano storie quotidiane, cosa succede ai figli o in famiglia. Un vero e proprio cucire legami.
"La Filctem – spiega Silvia Asoli, responsabile delle politiche di genere della federazione della Cgil – ha scelto di regalare durante il suo prossimo congresso le borse prodotte dalle donne di Kore. Un'espressione di multiculturalità, di esperienze, di percorsi che si incrociano. Di persone che si incontrano e proseguono insieme, arricchendo anche la nostra categoria".