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Il 2025 a Roma è iniziato con un’aggressione omofoba a due giovani ragazzi, Stephano e Matteo, che camminavano mano nella mano. Un pestaggio durato quindici minuti nelle prime ore del nuovo anno avvenuto in zona Pigneto. In un attimo i razzisti, un gruppo di dieci ragazzi, sono passati dagli insulti pesanti gridati da un balcone quando hanno visto la coppia, alle vie di fatto, scendendo in strada e massacrando di botte, come testimoniano le foto e i racconti, le due vittime.
A denunciare l’episodio è stata l’associazione Gaynet, che ha raccontato come, dopo il pestaggio, i due, sanguinanti, hanno raggiunto a piedi il pronto soccorso per la mancanza di ambulanze disponibili. “Trauma cranico, naso rotto, volto tumefatto e 25 giorni di prognosi, ma soprattutto tanta rabbia e paura”, ha scritto l’associazione che ha indetto una manifestazione per domani, sabato 4 gennaio, in piazza Roberto Malatesta, alle ore 17, poco distante dal luogo dove Stephano e Matteo sono stati aggrediti e picchiati. Un presidio al quale hanno subito dato la propria adesione movimenti, circoli e cittadini.
Cgil di Rieti Roma Est Valle dell’Aniene aderisce al presidio: “Condanniamo fermamente la vile aggressione omofoba”
“Condanniamo fermamente la vile aggressione omofoba”, ha scritto la Cgil di Rieti Roma Est Valle dell’Aniene in una nota. “Gli aggressori hanno scaricato sui due ragazzi una violenza inaudita. Siamo fortemente preoccupati per i numerosi episodi di violenza che coinvolgono le giovani generazioni, alle quali riteniamo vada data una risposta che non può essere soltanto repressiva”.
“Nell’esprimere vicinanza e solidarietà ai due ragazzi aggrediti e nel confermare la nostra adesione alla manifestazione di sabato pomeriggio, auspichiamo che le forze dell’ordine individuino quanto prima i responsabili, nei confronti dei quali sarebbe utile prevedere un percorso certamente punitivo, ma anche di rieducazione sociale”.
“Da tempo – scrive la Cgil – sosteniamo che l’educazione all’affettività e l’educazione sessuale siano fondamentali e riteniamo dovrebbero essere inseriti percorsi rivolti a tutte le studentesse e gli studenti in orario scolastico, anche per prevenire simili episodi che si insinuano nell’ignoranza e in una cultura dell’odio, purtroppo sempre maggiormente diffusa”.