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"La Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia è l'occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea". Nella data storica in cui l’Oms nel 1990 cancellò l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda in una dichiarazione quanto sia importante non solo contrastare ma anche rigettare ogni tipo di intolleranza. "Le attitudini personali e l'orientamento sessuale - afferma il Mattarella - non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica”.
Mentre in Italia si infiamma la polemica sull’approvazione del disegno di legge Zan, che introduce tra l'altro il reato di discriminazione per orientamento sessuale, identità di genere, genere, sesso, disabilità mettendola sullo stesso piano di quella razziale, etnica e religiosa, il presidente della Repubblica sostiene i valori del rispetto e della libertà. “La società viene arricchita dal contributo delle diversità – prosegue il Capo dello Stato -. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili. La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l'intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l'opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza".
Per fare un primo passo verso politiche realmente inclusive e per il riconoscimento di uguali diritti alle persone gay, lesbiche, trans e intersex, la Cgil appoggia e sostiene l’approvazione del disegno di legge Zan, approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre dello scorso anno e fermo in commissione Giustizia del Senato in attesa di essere esaminato. “Il ddl Zan va approvato senza alcuna modifica rispetto al testo licenziato dalla Camera – sostiene la confederazione in una nota -: è un passaggio di civiltà ineludibile”. Per questo per martedì 18 maggio alle 15 ha organizzato un convegno on line dal titolo “Per la legge Zan senza passi indietro” trasmesso in diretta su Collettiva.it.
Partecipano tra gli altri la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori, il responsabile Ufficio nuovi diritti Cgil Sandro Gallittu, la responsabile Politiche di genere Cgil Susanna Camusso, i e le capogruppo del M5S, del Pd e del gruppo misto al Senato e rappresentanti delle associazioni Lgbti+.