Situazione preoccupante. La denuncia della Cgil Marche sulla base dei dati Regis, il documento che fornisce un aggiornamento sullo stato di attuazione della Missione Salute (M6) del Pnrr, ci dice che, a tre anni dall'avvio e a 15 mesi dalla scadenza, molti obiettivi sono in ritardo o ancora in fase di progettazione. Nelle Marche, sono stati finanziati 221 progetti per un totale di 429,9 milioni di euro, ma solo il 19,5% dei fondi è stato speso. Per le Case della Comunità, sono stati finanziati 29 progetti per 58,4 milioni di euro, ma solo il 5,2% dei fondi è stato speso e nessun progetto è stato completato (3,1 milioni di euro). Per gli Ospedali di Comunità, sono stati finanziati 9 progetti per 28,3 milioni di euro, con solo il 7,0% (1,9 milioni di euro) dei fondi spesi e un solo progetto completato. La mancanza di personale è un problema significativo, con un fabbisogno stimato di 266-400 infermieri e altri operatori sociosanitari. Senza il personale necessario, le strutture non potranno garantire i servizi previsti, compromettendo l'obiettivo di rafforzare l'assistenza sanitaria di prossimità.
I maggiori ritardi
I principali ritardi nei progetti della Missione Salute (M6) del Pnrr nelle Marche riguardano le Case della Comunità: nessun progetto completato e collaudato. 18 progetti (62,1%) presentano almeno uno step in ritardo; ritardi evidenti e diffusi nell’esecuzione dei lavori per undici strutture (37,9%); ritardi nella fine dei lavori per due strutture (6,9%). Allarmante la distanza proibitiva dal traguardo del collaudo per dieci progetti ancora fermi alla fase della progettazione esecutiva.
Maggiori ritardi nel territorio di Ancona, con ritardi nell’avvio dei lavori per l’87,5% delle opere; Ospedali di Comunità: Solo un progetto completato e collaudato; sei progetti (66,7% del totale a fronte di una media nazionale del 61,8%) presentano almeno una fase in ritardo. La fase dell’esecuzione dei lavori risulta completata per un solo Ospedale di Comunità. Ritardi nell’avvio dei lavori di esecuzione per due strutture (22,2%); ritardi nella fine dei lavori per un ospedale di comunità (11,1%).
Maggiori ritardi nella provincia di Ascoli Piceno (50% dei progetti con ritardi nell’inizio lavori) e Ancona (33,3%); così come per le Case della Comunità preoccupano i ritardi nella fase della progettazione esecutiva in cui sono ferme tre strutture da realizzare. Questi ritardi rendono difficile il completamento dei lavori entro la scadenza prevista di giugno 2026.
Principali criticità dello stato di attuazione del Pnrr
Le principali criticità dello stato di attuazione del Pnrr Missione Salute (M6) nelle Marche sono: ritardi nei progetti. Molti progetti sono ancora fermi alla fase di progettazione o presentano ritardi significativi in almeno una delle fasi di attuazione. Solo il 34,4% dei progetti monitorati risulta concluso, mentre il 47,4% presenta ritardi.
Case della Comunità: nessuno dei progetti per le Case della Comunità è stato completato e collaudato. Il 62,1% dei progetti presenta almeno uno step in ritardo. Solo il 5,2% dei fondi disponibili è stato speso.
Ospedali di Comunità: solo uno dei progetti è stato completato e collaudato. Il 66,7% dei progetti presenta almeno una fase in ritardo. Solo il 7,0% dei fondi disponibili è stato speso.
Esecuzione dei lavori: ci sono ritardi evidenti e diffusi nell’esecuzione dei lavori. Nelle Marche, il 55,2% dei progetti per le Case della Comunità e il 55,6% dei progetti per gli Ospedali di Comunità sono in corso, ma molti presentano ritardi nell’avvio o nella fine dei lavori.
Mancanza di personale: non sono stati attuati piani concreti per l’assunzione del personale necessario per garantire il funzionamento delle strutture. La mancanza di personale rischia di rendere vani gli investimenti del Pnrr nelle strutture sanitarie territoriali.
Santarelli, Cgil Marche: “La giunta regionale intervenga”
“Chiediamo che la giunta regionale intervenga – il commento ai dati del segretario generale della Cgil Marche, Giuseppe Santarelli –. Garantisca che i progetti vengano portati tutti a termine, per affrontare quei nodi che nella società marchigiana stanno venendo al pettine, a partire dal superamento delle lunghe liste di attesa”.
Longhin, Cgil Marche: “Con le inadempienze e i ritardi di questa giunta c’è il rischio di uno stop”
“Il Pnrr – spiega Loredana Longhin, segretaria della Cgil Marche – nasce dall’esigenza di dare una risposta all’assistenza territoriale, ma con le inadempienze e i ritardi di questa giunta c’è il rischio di uno stop. Bisogna però uscire dalla logica dell’ospedalizzazione ma per fare questo basterebbe fare presto e bene quello che è stato scritto”. Secondo Daniela Barbaresi, segretaria nazionale Cgil, “questo governo non sta agendo nella direzione giusta, per noi bisogna tenere insieme la questione del personale con la battaglia affinché le opere siano realizzare con tutto il personale necessario”.