Il 29 ottobre i pensionati della Campania manifesteranno a Napoli in Piazza del Gesù. In Campania 1.400.000 pensionati percepiscono un reddito medio di 841,86 euro. Solo per fare alcuni esempi, l’Emilia Romagna ha un reddito da pensione medio di 1.204 euro, la Lombardia 1.298, la Toscana 1.199. Una spietata fotografia della disuguaglianza territoriale che si aggraverà con il varo del disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Ecco allora un primo punto sul quale protestare e mobilitarsi.

“Non è più tollerabile – si legge nella nota dello Spi regionale – che il governo tratti i pensionati come un bancomat dal quale trarre risorse per colmare difficoltà di bilancio e contemporaneamente promuovere condoni e concordati per premiare chi ha evaso il fisco. Rivendichiamo la rivalutazione delle pensioni per fronteggiare un’inflazione che ha falcidiato il potere d’acquisto di migliaia di persone e rivendichiamo l’allargamento della platea dei beneficiari della 14esima”. 

“Saremo in piazza il 29 di ottobre per difendere la sanità pubblica impoverita dai tagli fino a sgretolarne il diritto costituzionale posto alla difesa della salute. In Italia 2 milioni di persone hanno rinunciato alle cure per motivi economici e 4,5 milioni di persone le hanno ridotte. Le famiglie hanno avuto un incremento di spesa sanitaria del 10,3%. La condizione sociale ed economica rischia così di trasformarsi in condizione biologica. Se pensiamo che la spesa per la prevenzione è diminuita del 10% a farne le spese sono, primi fra tutti, le persone anziane che rimangono i maggiori fruitori del Servizio Sanitario Nazionale”.

“La riduzione dei medici di famiglia e l’assenza della medicina territoriale hanno prodotto il calvario dei Pronto Soccorso, che rischiano di assomigliare sempre di più alle retrovie di un fronte militare nonostante il lavoro eroico del personale sanitario esaltato durante la pandemia e rapidamente dimenticato. Saremo in piazza per rivendicare il finanziamento della legge sulla non autosufficienza che in Italia coinvolge insieme alle famiglie 10 milioni di persone. Saremo in piazza per protestare contro le interminabili liste di attesa e per abbattere l’emigrazione sanitaria (in Campania si spendono 230 milioni di euro per ricoveri ed interventi in altre regioni). La protesta e la mobilitazione dei pensionati della Campania non si fermerà fino a quando gli anziani verranno ignorati e considerati come un peso da sopportare”.