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Un convegno che ha approfondito l'attualità del pensiero di Franco Basaglia nella Giornata Mondiale della Salute Mentale. Succede a Pavia, tra le mura di Palazzo Broletto, all'interno del programma del "Microfestival - Cose Umane", una rassegna di eventi, presentazione di libri e spettacoli teatrali, mostre e performance, dedicati al benessere psichico e organizzata da Spi Lombardia e Pavia, in collaborazione con l'Associazione Cavallo Blu.
Nove giorni di eventi che hanno avuto e avranno, fino al 13 ottobre, l'ambizione di guardare la malattia, o la salute mentale, da ogni punto di vista possibile.
“La libertà – anche espressiva – è terapeutica”, ha commentato all'apertura dei lavori del convegno di questa mattina, Riccardo Panella, segretario generale dello Spi di Pavia e promotore convinto, insieme a Lorenzo Edera, dell'iniziativa.
Che fin dai primi minuti ha dimostrato di rispettare le aspettative create: dopo i saluti iniziali da parte delle istituzioni, infatti, il professor Maurizio Fea ha ripercorso i passi che, anni fa, hanno portato al traguardo della 180, primo tra tutti il volersi concentrare sulla cura e non sulla malattia. Un intento non del tutto sviluppato.
“L'incapacità di sostituire la funzione di controllo manicomiale con una reale capacità di cura – spiega lo psichiatra – ha favorito l'emergere di una domanda di controllo e contenimento, oggi non più soddisfatta dai manicomi, ma da spazi appositi all'interno delle carceri”.
Gli fa eco Stefano Cecconi, della segreteria dello Spi Cgil nazionale, chiamato a concludere il convegno dopo la tavola rotonda cui hanno partecipato, tra gli altri, Federica Trapletti della segreteria dello Spi Cgil di Brescia e Fabio Catalano, segretario generale della Cgil di Pavia. “Oggi la salute mentale, come la salute delle persone, dev'essere affrontata nei luoghi della vita quotidiana: questo implica fare investimenti che il Governo non sta facendo”.