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Scaramucce politiche a parte, dopo anni di proroghe si sta inesorabilmente avvicinando la fine del mercato tutelato dell’energia, sempre che fallisca l’ennesimo tentativo di rinviare nuovamente il passaggio, chiesto a gran voce anche dalle associazioni di tutela dei consumatori. Allo stato attuale circa 10 milioni di utenze domestiche e condominiali, che hanno una fornitura di gas e di elettricità a condizioni regolate dall'autorità del settore Arera, entro il primo gennaio 2024 per il metano ed entro il 1 aprile per la luce dovranno scegliere un’offerta tra le innumerevoli presenti nel mercato libero.
Che cosa significa?
Per i clienti del mercato tutelato l’Autority definisce le condizioni contrattuali e il prezzo che va poi a comporre una delle voci in bolletta. Il costo della luce viene aggiornato ogni tre mesi, quello del gas ogni mese, in base a indici predeterminati: il Pun, che è il prezzo all'ingrosso dell'energia scambiata fra produttori e fornitori alla Borsa elettrica, e il Psv, punto di scambio virtuale, indicatore di riferimento per la materia prima gas.
Nel mercato libero i fornitori stabiliscono il prezzo partendo sempre da quello all’ingrosso ma offrendo scontistiche, tariffe più o meno bloccate per uno o due anni, variabili a seconda dell’orario di utilizzo, agevolazioni di ingresso, premi fedeltà. Le reali condizioni contrattuali e le strategie di marketing sono a volte difficili da comprendere.
Chi deve passare al mercato libero?
Per scoprire se si è chiamati a fare il passaggio, basta guardare una bolletta. In alto, insieme al nome della società che ci vende il servizio e al numero della fornitura, è indicata la dicitura "servizio di tutela" per il gas e "servizio di maggior tutela" per la luce. In questo caso, se non si è un cliente vulnerabile, per la fornitura del gas entro il 31 dicembre si deve sottoscrivere un contratto con l’attuale gestore o con un altro.
Chi sono i clienti vulnerabili?
Il mercato tutelato continua comunque a funzionare per i clienti vulnerabili, con lo stesso fornitore e con le medesime condizioni economiche. Ecco chi rientra in questa categoria:
- chi ha un'età superiore ai 75 anni;
- i percettori di bonus sociale (per esempio, energia);
- i disabili ai sensi della legge 104/92;
- chi ha un’utenza situata nelle isole minori non interconnesse;
- chi si trova in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
- solo per la luce, chi ha in casa apparecchiature medico-terapeutiche salvavita.
Se il cliente è vulnerabile per età anagrafica o perché percettore di bonus sociale, per rimanere nel servizio di tutela non ha bisogno di fare alcuna comunicazione: permane in automatico. Per rientrare nella tutela va fatta espressa richiesta. Se invece il cliente è vulnerabile per disabilità, per restare nel servizio di tutela deve darne comunicazione allegando la documentazione che attesti la sua condizione.
Che cosa succede adesso?
Agli utenti domestici del mercato tutelato il fornitore è tenuto a proporre un’offerta del mercato libero presente nel suo portafoglio, di solito la più economica tra quelle disponibili: le comunicazioni sono state recapitate in questi mesi.
In qualsiasi momento, quindi, entro il 31 dicembre il cliente può scegliere di aderire a quella proposta, optare per un’altra del suo gestore oppure per quella di una società diversa. Inoltre, può anche decidere di non fare niente. In quest’ultimo caso è previsto dal 1° gennaio il passaggio in automatico dell’utenza gas all’offerta Placet, per quella della luce da aprile al servizio a tutele graduali.
Quale offerta scegliere?
Difficile dire quali sia la scelta migliore in questo momento, tanto più che c’è davvero tanta confusione e poca informazione. Federconsumatori e Spi Cgil, che hanno realizzato un vademecum e stanno organizzando centinaia di assemblee e incontri rivolti ai cittadini nei territori, consigliano ai clienti vulnerabili di rimanere nel servizio di tutela o di rientrarvi, per ragioni di prezzo e di cautela.
Per le altre utenze la scelta più utile è quella di accettare l’offerta contenuta nella lettera inviata dal gestore, soprattutto se si tratta di una delle aziende che garantiscono correttezza e affidabilità e che hanno procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie. Ma guardarsi in giro è doveroso, precisano l’associazione e il sindacato dei pensionati, un consiglio che vale anche per chi è già nel mercato libero con contratti a prezzo fisso: ci sono alte probabilità che questi clienti stiano pagando prezzi molto alti e fuori mercato.
Il portale per comparare
Non è facile orientarsi nelle offerte, confrontare le tariffe sul mercato sia per la luce che per il gas, e valutare quale fa risparmiare in base ai consumi. Il primo passo è consultare la bolletta per vedere: quanto consumiamo ogni anno, quanto spendiamo, quanto paghiamo per la componente energia al metro cubo (per il gas) al kilowattora (per la luce).
Con questi dati a portata di mano, è possibile consultare il Portale delle offerte dell’Arera, un comparatore istituzionale on line che contiene tutte quelle attualmente disponibili, che mette in fila le tariffe dalla più alla meno conveniente. Ci sono poi gli altri comparatori, da Facile.it a Sos Tariffe, che a volte riservano anche sconti ai clienti.
A parte la tariffa, bisogna comunque tenere conto anche della qualità del servizio, quindi dell’affidabilità dell’azienda, e calcolare preventivi su base annua, considerato che ci sono offerte a prezzo variabile. Altro consiglio: non accettare le proposte fatte al telefono, spesso con metodi di vendita aggressivi, ma prendersi il tempo per valutare con calma condizioni e prezzi.
Che cos’è l’offerta Placet
L’offerta in cui finisce il cliente che non ha fatto alcuna scelta entro il 31 dicembre si chiama Placet: le condizioni economiche sono liberamente decise dal venditore e rinnovate ogni 12 mesi; la struttura del prezzo è stabilita dall’Autorità per l’energia ed è inderogabile; le condizioni contrattuali, come garanzie, rateizzazioni, sono stabilite dall’Autority e sono anche queste non modificabili.
Dov’è l’informazione?
Sulla fine del mercato tutelato dell'energia, "non è stata fatta un’adeguata informazione” ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale Cgil, che ha aggiunto: “In una situazione in cui c’è il rischio di un aumento delle bollette, abbiamo chiesto al governo che si intervenisse in questa direzione. Non hanno saputo dare una risposta, hanno scaricato la questione dicendo che questo è stato un provvedimento che aveva preso il governo prima di loro. Poi abbiamo scoperto che stavano litigando anche dentro al governo”.
Un mercato libero con abusi e scorrettezze
Anche per le associazioni dei consumatori il passaggio al mercato libero sta avvenendo nel segno della confusione e della disinformazione. “Non è stata avviata un’adeguata campagna, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni – scrive Federconsumatori in una nota -, si è continuato ad alimentare per mesi la speranza di una proroga, non si è intervenuti duramente contro le campagne di vera e propria diffusione di notizie false da parte dei call center, intenti unicamente ad accaparrarsi contratti. Il risultato è che oggi i cittadini si trovano in balìa del caos. Le recenti sanzioni irrogate a diverse aziende di energia dimostrano come il mercato dell’energia e del gas siano ancora afflitti da innumerevoli irregolarità, scorrettezze e abusi: con questo passaggio si lasciano i cittadini in pasto alle aziende che sono libere di gestire prezzi e condizioni contrattuali”.