Intersos è un’organizzazione umanitaria italiana che opera in contesti di conflitti, guerre, catastrofi naturali e povertà estrema, dove i servizi di base come salute, cibo e acqua sono gravemente insufficienti. Con una presenza in 23 Paesi, principalmente in Africa subsahariana, Intersos si distingue per il suo impegno diretto in situazioni di emergenza. Recentemente, un importante cambiamento ha riguardato i finanziamenti internazionali, in particolare i fondi provenienti dal governo degli Stati Uniti.
Il 24 gennaio 2025, un decreto esecutivo ha congelato i fondi destinati alle agenzie umanitarie, inclusi gli aiuti alle organizzazioni non governative (Ong), come quelle locali in Africa e altre zone vulnerabili. Questi finanziamenti, gestiti da Usaid (Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Stati Uniti), erano cruciali per sostenere oltre 300 milioni di persone bisognose di assistenza.
"Il congelamento dei fondi è un duro colpo alla nostra capacità di intervenire – afferma Konstantinos Moschochoritis, direttore generale di Intersos –. Stiamo cercando di fare il massimo, ma la situazione è estremamente difficile. È fondamentale ripensare il sistema internazionale di aiuti e non chiudere gli occhi davanti alle crisi che colpiscono milioni di persone".
Nonostante il taglio dei fondi, solo il 18% dei progetti finanziati da Usaid continueranno a ricevere supporto. La collaborazione con Ong locali è vitale per il successo degli interventi umanitari, poiché queste organizzazioni conoscono meglio le esigenze specifiche delle comunità in difficoltà. "Le organizzazioni locali sono le più vulnerabili in questa crisi –continua Moschochoritis –. Senza di loro, non riusciremo a raggiungere le persone più bisognose".
Intersos continua a lottare per garantire supporto nelle zone più critiche, ma sottolinea l'urgenza di ripensare il sistema internazionale degli aiuti. "Non possiamo pensare che i problemi degli altri rimangano nei loro Paesi – conclude il direttore della Ong italiana –. Le crisi globali sono interconnesse e ignorarle sarebbe miope".