Fine 2023, tempo di bilanci anche per l’attività all’estero svolta dall’Inca Cgil. Con Valeria Ferrazzo, dipartimento Inca estero e presidente di Itaca, abbiamo cercato di ricostruire i tantissimi traguardi tagliati quest’anno e fare il punto su quello che li aspetto nel 2024.
“L’Inca all’estero è una realtà importante, che è ramificata in quattro continenti e conta sedi dislocate in 26 paesi. E per riprendere le fila del nostro lavoro, dopo l’allontanamento forzato imposto dalla pandemia, già nel marzo scorso, in una serie di appuntamenti collaterali al Congresso della Cgil nazionale a Rimini, abbiamo organizzato diversi convegni per affrontare le problematiche più pressanti ed elaborare, insieme ai nostri sindacalisti della tutela individuale che operano all’estero, le soluzioni appropriate. Rispondendo a un’esigenza di confronto diretto e in presenza sempre più alta dopo gli anni del Covid. E proprio a Rimini abbiamo gettato le basi per un’attività Inca ancora più attenta alle esigenze dei nostri concittadini all’estero”.
(Un manifesto delle riunioni dell’Inca estero collaterali al Congresso Nazionale della Cgil a Rimini)
“Nel 2023 – ci racconta Valeria Ferrazzo – abbiamo ripreso e riavviato i rapporti, con incontri in presenza in molti paesi, toccando con mano le situazioni e le criticità o i punti di forza che sono emersi sui vari territori”.
Il rapporto con le istituzioni italiane all’estero
“Tentando di rispondere, con un’attività calibrata alle richieste e alle esigenze, sul piano dell’organizzazione interna delle varie sedi, con i tanti incontri con le istituzioni italiane all’estero, in primo luogo ambasciate e consolati, per capire i bisogni delle persone inserite in quelle realtà e consolidare i rapporti di collaborazione con gli attori istituzionali. Nello specifico abbiamo svolto incontri molto utili in Svezia, Canada, Senegal, Austria, Brasile, Spagna e Gran Bretagna”.
Il rapporto con i sindacati dei paesi esteri in cui siamo presenti
“Per dare maggior vigore alla nostra azione di tutela individuale abbiamo consolidato i rapporti con i sindacati locali in Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Lussemburgo, Germania, Brasile, Tunisia. Con tutti questi soggetti abbiamo approfondito le tematiche di interesse comune per dare maggior tutela sul campo della protezione sociale”.
Il rapporto con il mondo dell’associazionismo
“Altro obiettivo raggiunto nel 2023, quello di aver consolidato i rapporti con la rete dell’associazionismo, attraverso scambi di interconnessione e iniziative di solidarietà e assistenza”.
Valeria Ferrazzo cita due esempi in particolare. “Nell’ultima missione in Canada abbiamo incontrato l’associazione ‘Le donne d’acciaio’, che mantiene viva la memoria delle donne italiane che lavoravano nel settore tessile di Montreal. In Brasile abbiamo incontrato l’associazione culturale di Sant’Andrè, con cui abbiamo un partenariato da trent’anni, per rinsaldare le iniziative comuni che hanno l’obiettivo di promuovere l’integrazione degli italiani sul territorio”.
(Una delle sedi Inca in Brasile)
Il rinnovo delle convenzioni
Uno degli ambiti di attività più proficui nel 2023 è stato quello di rinnovare una serie di convenzioni tra Inca estero, Inca nazionale e Cgil, al fine di renderle sempre più protagoniste sullo scenario della tutela in ambito internazionali. “In Francia sono due gli accordi. Uno finalizzato a proseguire l’opera di tutela e assistenza su materie previdenziali e attinenti alla sicurezza sociale, non solo per cittadini europei ma anche per quelli extraeuropei. Uno per rendere ancora più saldi i rapporti con la Cgt, il principale sindacato transalpino, e discutere e approfondire i temi previdenziali. Entrambi questi accordi sono stati firmati alla presenza del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini”. C’è stato poi il rinnovo della convenzione con il sindacato lussemburghese per assistere i transfrontalieri. E l’accordo in Tunisia con l’associazione che tutela i lavoratori tunisini all’estero, finalizzato a migliorare la protezione sociale dei cittadini tunisini che vivono e lavorano all’estero e delle loro famiglie.
“Abbiamo anche svolto un importante incontro a Berlino per un progetto al quale ha partecipato tra gli altri la Funzione Pubblica Cgil, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori pubblici dislocati presso le sedi italiane all’estero. Dello stesso tenore anche una convenzione alla quale ha partecipato la Flc Cgil per tutelare gli insegnanti italiani che lavorano presso le scuole pubbliche all’estero, offrendo loro supporto su previdenza e fisco presso le sedi Inca”.
“Importante anche l’attività in Romania. Come Inca Romania abbiamo aderito alla piattaforma Protex per la tutela di emigranti e rifugiati. In Romania siamo stati anche in prima fila per l’assistenza dei profughi ucraini, per i quali abbiamo allestito un infopoint presso l’aeroporto di Bucarest per dare loro assistenza e informazioni di carattere generale”.
“In Svezia, infine, siamo l’unico punto di riferimento presente come patronato e questo ha reso l’Inca Svezia, negli anni, un interlocutore prezioso per tutti i residenti dei paesi della penisola scandinava”.
Il bilancio sociale
Uno dei momenti più importanti dell’anno per l’Inca è stato senz’altro quello della presentazione del bilancio sociale 2018-2022. “Nella redazione di questo bilancio sono stati inseriti i dati di tutta l’attività svolta dal patronato, compresa quella all’estero. E proprio in questi giorni il bilancio sociale è al centro di presentazioni e comunicazioni alle sedi diplomatiche all’estero. Resta fondamentale far conoscere e divulgare la nostra attività anche oltre confine”.
L’attività di Itaca
(Nella foto Valeria Ferrazzo, presidente di Itaca, seconda da destra)
Itaca è un’associazione trans-nazionale promossa dall’Inca. Si occupa di mobilità ed è stata creata per aiutare il processo di integrazione degli italiani all’estero e per implementare l’attività di assistenza nel campo dei diritti legati alla mobilità. “Promuoviamo i nostri obiettivi – ci ha detto la presidente di Itaca – attraverso convenzioni firmate con altri soggetti e associazioni nel mondo. Aiutiamo a godere dei diritti che spettano ai cittadini e a richiedere e ottenere gli strumenti di welfare presenti negli altri paesi. Diamo informazioni di base per la prima accoglienza, coinvolgendo, come soggetto di collegamento, le sedi Inca estere, le sedi istituzionali e le varie associazioni. Forniamo servizi alla persona per assistere a tutto tondo chi si rivolge a noi. Come Itaca partecipiamo poi alla progettazione europea: l’ultimo progetto, Antenor – l’evento di lancio è programmato a febbraio 2024 – è stato costruito in collaborazione con i comites del Belgio e la Filef. Attraverso inchieste e analisi abbiamo l’obiettivo di essere di supporto all’emigrazione italiana, al fine di individuare i bisogni specifici dei cittadini e di aiutare la loro integrazione nel paese di emigrazione”.
Uno sguardo al 2024
In una recente intervista il presidente dell’Inca, Michele Pagliaro, ha ricordato dalle pagine di Collettiva che ogni anno, mediamente, 130mila persone, per lo più giovani, lasciano il nostro Paese per andare a lavorare e a vivere all’estero. “Per questo – ci ha detto Valeria Ferrazzo, volgendo uno sguardo al prossimo futuro – il 2024 sarà, ancora una volta, un anno pieno di impegni e nuove sfide. Proseguiremo con tutte queste nuove attività e un’azione sempre più strutturata per consolidare la tutela e per trovare sempre più ambiti nuovi di tutela per seguire i giovani italiani all’estero”.