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Una lunga battaglia per l’emancipazione delle persone. In questa frase possiamo sintetizzare il senso di questa celebrazione che festeggia gli 80 anni dell’Inca, il patronato della Cgil. Due giorni allo spazio Roma Eventi, due passi da Piazza di Spagna, “Le ragioni di ieri, l’impegno di oggi, la strada per il futuro”. Due libri e una mostra fotografica che ripercorre le tappe di questa bella storia ancora tutta da scrivere. Il 10 febbraio, nel pomeriggio, un appuntamento più intimo, più raccolto. Tante facce note dell’Inca in Italia e nel mondo, le targhe a chi ha ricoperto il ruolo di presidente, il focus acceso sulla storia e sulla memoria di questi otto decenni di impegno sociale, con la partecipazione della Fondazione Di Vittorio e dell’Archivio storico della Cgil, e poi la verticalizzazione sulle buone pratiche, il senso vero dell’esistenza dell’Istituto, con il saluto e la partecipazione della segretaria confederale della Cgil nazionale, Lara Ghiglione. Quindi spazio alla festa, animata da Neri Marcorè con lo spettacolo Doppia Coppia, musica per riflettere e qualche sorriso che ha accompagnato la platea fino alla cena di chiusura.
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L’11 febbraio, il vero compleanno dell’Inca, nata in quella data del 1945 su idea e volontà di Giuseppe Di Vittorio, il patronato ha aperto le porte di casa alla presenza e alla partecipazione di esperti, sindacalisti, politici, docenti universitari, giornalisti, per riflettere sulle sfide del futuro. Dopo i saluti degli altri patronati, la relazione del presidente Michele Pagliaro – un viaggio tra passato e futuro, tra rivendicazioni e prospettive – ha aperto i lavori. Due i panel, dedicati a due aspetti che caratterizzano così tanto il nostro presente e rischiano di diventare decisivi per il nostro futuro: le migrazioni e la mobilità internazionale e l’impatto dell’intelligenza artificiale nel nostro mondo. Due elementi decisivi per l’attività dei patronati e per il ruolo che avranno nel quadro delle nostre società sempre più complesse.
Luigi Giove, Cgil: “Senza l’Inca non c’è la Cgil”
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“Vorrei ringraziare gli oltre 2.200 operatori e operatrici dell’Inca – ha detto nelle sue conclusioni Luigi Giove, segretario organizzativo della Cgil –. L’Inca è un pezzo della democrazia di questo Paese. Migliaia di sindacalisti della tutela ogni giorno, sul territorio nazionale, spesso in luoghi abbandonati da tutti, trasformano i principi e le conquiste del sindacato in diritti concretamente esigibili. Spesso sono anche solo una presenza semplicemente accogliente, che segna la nostra presenza capillare sul territorio. Questo per noi significa essere attrici e attori di emancipazione, un patrimonio della Cgil, perché noi non siamo solo promotori dell’Inca, l’Inca è la Cgil e la Cgil non esisterebbe senza Inca”. Parole pesanti per ricordare a tutti che questa festa non è stato un punto di arrivo, ma un punto di ripartenza per un’attività essenziale che non si è mai fermata. Concludendo con le parole di Giove, “Oh, compagne e compagni, buon compleanno!”.