La signora Armanda ha ancora una casa, lo sfratto è rientrato. Lo rende noto, Bruno Manganaro, segretario Sunia Genova: “Oggi la presenza in presidio del Sunia, di Spi Cgil, della Fiom e di Genova Solidale hanno permesso di rinviare lo sfratto esecutivo al 21 novembre”. È una boccata d’ossigeno per la novantenne cittadina genovese, invalida e ammalata. 

“Importante – spiega Manganaro - anche la mediazione del Comune di Genova con il vicesindaco Piciocchi e la dirigente Rodi dell’Ufficio casa. Il Comune interviene con il suo fondo morosità incolpevole, la mediazione è positiva, ma bisogna ora trovare la soluzione entro la data di proroga e il ruolo pubblico sarà di nuovo importante. Esiste certamente un diritto al credito che viene riconosciuto in tribunale ma esiste soprattutto un diritto alla salute e alla vita. Il Sunia insieme al sindacato e alle altre associazioni lotterà ogni qual volta uno sfratto produrrà un senzatetto, un rischio alla salute e alla vita”.

Manganaro ricorda che “lo sfratto per una famiglia è un dramma perché mette a nudo le difficoltà economiche, di lavoro e le speculazioni sul patrimonio abitativo, e se questo provoca un senzatetto noi non lo accettiamo. Chiediamo da tempo un tavolo presso la Prefettura con le Amministrazioni pubbliche e le proprietà per affrontare prima le emergenze come quelle di Armanda, in attesa noi proseguiremo con le nostre battaglie”.

La storia di Armanda

“Armanda, classe 1934, invalida al 100% e gravemente ammalata, sta per essere sfrattata dalla sua abitazione in via Crocco 5/1”. Inizia così la denuncia del Sunia del capoluogo ligure. La storia è agghiacciante. La signora Armanda, scrive il sindacato degli inquilini della Cgil, è stata sempre assistita dalla figlia che nel 2022 ha però perso il lavoro e non è più riuscita a contribuire economicamente all’affitto.

“La disoccupazione e le enormi spese mediche sono rimaste a carico della madre con una pensione di 1200 euro al mese, insufficiente al carico economico”.

La figlia è rimasta sempre insieme alla madre giorno e notte, ma è diventato impossibile pagare l’affitto. “Sicuramente non è positivo diventare morosi, ma essere anziani, ammalati, senza strutture pubbliche che siano in grado di accoglierla e con una figlia disoccupata può portare economicamente e anche psicologicamente a drammi enormi”, scrive l’organizzazione.

“La proprietà, dopo pochi mesi, ha messo in moto il meccanismo giudiziario e pochi giorni fa è arrivata l’intimazione di sfratto esecutivo da parte del Tribunale di Genova”.

Gli avvocati del Sunia hanno fatto ricorso presentando la situazione drammatica della signora Armanda, chiedendo tre mesi di tempo con l’impegno di pagare in anticipo le tre mensilità, ma non si è trovata l’intesa e lo sfratto verrà eseguito mercoledì 28 agosto alle ore 8 con la forza pubblica.

“Ancora una volta – è l’amara conclusione della nota del Sunia – raccontiamo di una emergenza abitativa e saremo mercoledì mattina presso l’abitazione di Armanda per tentare di fermare questa ingiustizia”.

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