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La Flai Cgil mette in campo un Osservatorio per monitorare i lavori gravosi e usuranti, insieme ai territori, alla Cgil nazionale, all'Inca e con un supporto di carattere scientifico, per individuare e proporre criteri oggi esclusi dalla legge, conoscere l'incidenza e l'impatto che alcune delle attività lavorative specifiche dei nostri settori hanno sull'aspettativa di vita e quindi sulla previdenza. Vogliamo avanzare una nostra proposta, in accordo con la Confederazione, utile ad affrontare le prossime iniziative, discussioni sui temi previdenziali, anche in prospettiva della prossima legge di Bilancio.
"Non si può morire di fatica - sottolinea il segretario nazionale Flai Cgil, Silvia Spera - il riconoscimento del lavoro usurante è un diritto per coloro che svolgono mansioni faticose, che incidono sulle stesse condizioni di vita e di lavoro delle persone. Nella nostra categoria tanti sono i lavori gravosi e usuranti, solo pochi sono riconosciuti come tali. Precarietà, discontinuità sono fattori costanti che penalizzano lavoratrici e lavoratori, che dopo una vita di fatica hanno diritto all'anticipo di una pensione che sia anche dignitosa".