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L’Italia è tra i paesi dell’Europa occidentale che meno tutela e riconosce i diritti delle persone e famiglie lgbtqi. Se prendiamo a riferimento la nostra legge sulle unioni civili siamo al pari della Danimarca del 1989 e siamo tra i pochi paesi in Europa a non avere una legge contro l’omobitransfobia. Le elezioni del 25 Settembre possono essere l’occasione per colmare questo gap a favore di milioni di persone in tutta Italia?
Analizzando i programmi dei principali partiti però non troviamo tantissimo sui diritti civili e sulla comunità lgbtqi. Abbiamo fatto un’analisi puntuale leggendo i programmi e leggendo le dichiarazioni da quando è iniziata la campagna elettorale. Abbiamo preso come punti fermi i seguenti temi: 1. matrimonio egualitario; 2. famiglie omogenitoriali; 3. legge contro l’omotransfobia; 4. educazione sessuale e affettiva nelle scuole; 5. identità di genere e carriere alias (uno strumento per le persone transgender che consente di vivere la vita scolastica o universitaria con il nome di elezione); 6. divieto alle teorie riparative (pratiche pseudoscientifica che mirano a cambiare l'orientamento sessuale di una persona omosessuale); 7. tutela dei diritti delle persone intersessuali.
Centrosinistra
Troviamo parecchie differenze tra le proposte delle quattro liste che compongono la coalizione del centrosinistra. Più Europa e l’Alleanza Verdi–Sinistra Italiana toccano nei loro programmi tutti e sette i punti, mentre il Pd si esprime chiaramente solo sulla legge contro l’omotransfobia e il matrimonio egualitario.Nessuna traccia di questi temi invece da parte di Impegno Civico di Di Maio e Tabacci.
Centrodestra
Non solo non troviamo traccia di impegni sul riconoscimento di nuovi diritti o di tutela delle discriminazioni, ma basta scavare pochissimo tra i social o leggere le dichiarazioni dei leader e candidati per accorgersi di una certa ostilità nei confronti dei temi cari alla comunità lgbtqi. Se Il programma della coalizione dei patrioti a guida di Fratelli d’Italia è prudentissimo su questi capitoli, la Lega è più diretta. Nelle oltre 200 pagine di programma si leggono frasi come “la famiglia è quella composta da una mamma e un papà e non da un genitore 1 e 2” o “uno Stato che non lascia spazio a imposizioni ideologiche come l’indottrinamento gender sui minori e il cambiamento di sesso” e, infine, “condannare pratiche come la maternità surrogata rendendola reato internazionale”
Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte ha le idee chiare su tre punti: matrimonio egualitario, legge contro l’omotransfobia e per l’educazione sessuale nelle scuole. Forte la frase “Se i diritti non sono accessibili a tutti ed esercitabili da tutti allora sono dei privilegi”. Se nel programma troviamo il giusto, leggendo le dichiarazioni di Conte e i comunicati stampa ufficiali da agosto in avanti troviamo invece l’impegno anche su più punti.
Terzo Polo
Anche se la legge sulle unioni civili è diventata realtà in Italia durante il governo Renzi, Italia Viva e Azione sono chiare solo un punto: la legge contro l’omotransfobia: “È necessario approvare quanto prima una legge contro l’omotransfobia, istituire l’Autorità nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani, rafforzando contestualmente le politiche attive contro le discriminazioni in capo alla Presidenza del consiglio, e adottare iniziative di prevenzione e contrasto di ogni linguaggio d’odio”
Unione Popolare
La coalizione a guida di Luigi De Magistris parla apertamente di matrimonio e famiglie, mentre per quanto riguarda la legge sull’omotransfobia prevede l’apertura “di case rifugio pubbliche per persone vittime di violenza per la comunità Lgbt+”. Inoltre indica la necessità di una “nuova legge trans, che non patologizzi e assuma l'identità di genere come autodeterminazione”.