È un diritto denunciarlo! Con queste parole d’ordine l’Inca, il patronato della Cgil, avvia una campagna di comunicazione social per informare tutti del fatto che il contagio da Covid-19 è un infortunio sul lavoro. E per tanto è un diritto di chi ne rimane vittima denunciarlo come tale. Il messaggio, contenuto anche in un video spot, è il cuore di un’azione di informazione a tappeto rivolta alle lavoratrici e ai lavoratori, affinché vengano a conoscenza delle tutele previste dalla normativa vigente e possano accedere più facilmente alle prestazioni Inail.
Il Patronato della Cgil invita tutti coloro che sono rimasti vittime del virus o che lo potrebbero contrarre in futuro a rivolgersi agli uffici dell’Inca per avere tutta l’assistenza necessaria, ricordando che il sistema di protezione antinfortunistico vigente prevede un indennizzo economico per i periodi di non lavoro e soprattutto la valutazione degli eventuali postumi provocati dal virus.
“La pandemia ci ha colti tutti di sorpresa – spiega Silvino Candeloro, del collegio di Presidenza Inca -, ma il nostro Patronato, durante i lunghi mesi di lockdown non si è mai fermato. Le nostre operatrici e i nostri operatori, pur con tutte le difficoltà, si sono prodigati con abnegazione svolgendo centinaia di migliaia di pratiche per conto di numerosissimi cittadini e cittadine in difficoltà, che chiedevano il riconoscimento delle misure emergenziali di sostegno messe in atto dal Governo”.
Un impegno che con l’avvio della terza fase deve essere ulteriormente rafforzato. “L’idea del video spot sul tema degli infortuni da Coronavirus, che ci auguriamo possa diventare virale sui social - spiega ancora Candeloro -, nasce dopo aver constatato come siano diventate più drammatiche le condizioni di lavoro a seguito dell’epidemia e di quanto sia diventato grave il problema della mancanza di corrette informazioni su questo delicato tema”.
“La grave emergenza sanitaria – aggiunge - ci ha messo di fronte alla necessità di rivedere le nostre modalità di comunicazione, rafforzando soprattutto l’uso dei social, che sono diventati strumenti indispensabili per far sentire la nostra presenza anche nell’attuale fase di riavvio delle attività produttive e di fronte al persistere di focolai pericolosi nel nostro paese”.
Il Patronato della Cgil ha anche predisposto un indirizzo specifico di posta elettronica, tutela.covid@inca.it, al quale si può scrivere per avere le delucidazioni e l’assistenza necessarie.