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"Sabato 11 giugno torna il Roma Pride con la parata dei carri, e torna anche la Cgil, con il suo carro e le sue bandiere. Manifestiamo al fianco della comunità Lgbtqi+ che sfilerà in una giornata di festa e di lotta". A dirlo è la Cgil Roma e Lazio: "Una giornata di orgoglio e di rivendicazione di diritti che ancora faticano a essere riconosciuti alle persone, a partire dalla libertà di autodeterminarsi per chi si è, a prescindere dall'identità di genere o dall'orientamento sessuale e affettivo".
In Italia, spiega la Camera del lavoro, ancora troppo spesso "le persone Lgbtqi+ sono oggetto di discriminazione, pregiudizio e stigma nei contesti più vari (la famiglia, la scuola, il posto di lavoro) o nella ricerca di un lavoro. Manca una legge che contrasti i crimini d'odio come l'omolesbobitransfobia e mancano norme che consentano il pieno riconoscimento delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali. Il matrimonio egualitario, una riforma della legge sulle adozioni per single e per le coppie dello stesso sesso, una vera educazione al rispetto delle differenze e all'affettività a partire dalla scuola primaria, il superamento della legge 164/1982 affinché le persone non binarie e trans possano autodeterminarsi: queste sono solo alcune delle questioni ancora aperte che renderebbero davvero giustizia e pari dignità alle persone Lgbtqi+".
La Cgil Roma e Lazio sarà al Roma Pride perché crede "che la lotta per i diritti civili non possa essere disgiunta da quella per i diritti sociali. E perché vogliamo stare dalla parte di chi crede che solo con un processo collettivo di più soggetti sia possibile rendere la città di Rom, più inclusiva e sicura per tutte e tutti. Servono politiche e azioni culturali per contrastare ogni tipo di discriminazione, per cambiare gli stereotipi e i pregiudizi nei confronti delle persone Lgbtqi+. Crediamo nella lotta alle disuguaglianze e ci impegniamo tutti i giorni affinché ci sia più giustizia sociale raggiungibile attraverso la lotta al precariato, un lavoro di qualità e pari dignità per tutte le persone".
Il sindacato così conclude: "Vogliamo più diritti in un mondo libero dalla guerra e dal riarmo, vogliamo un cessate il fuoco della guerra in Ucraina e un negoziato con le istituzioni europee protagoniste. Vogliamo che venga rispettato l'articolo 3 della nostra Costituzione che recita 'tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali'. Camminiamo insieme alla comunità Lgbtqi+ al Roma Pride per una battaglia di civiltà che è anche la nostra battaglia: diritti verso la pace per tutti".