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“L’epilogo della discussione avvenuta ieri sul disegno di legge di contrasto all’omolesbobitransfobia, al sessismo e all’abilismo va nella direzione che indichiamo fin dall'approvazione del Ddl alla Camera: nessun compromesso al ribasso, nessun passo indietro è possibile rispetto al testo licenziato da Montecitorio, e il 13 luglio in Senato ci si assumerà la responsabilità di approvarlo o respingerlo. Per quella data sono previsti presidi di piazza a cui la Cgil parteciperà”. È quanto dichiara il responsabile ufficio Nuovi diritti della Cgil nazionale, Sandro Gallittu.
Per il dirigente sindacale “ciò che nelle ultime settimane è stato presentato come un tentativo di compromesso ha nascosto in realtà, da sempre, la volontà di snaturare completamente la legge o di affossarla. Nessun compromesso è possibile – sottolinea – rispetto all’inaccettabile strumentalizzazione della definizione di ‘identità di genere’ assolutamente inequivocabile e adottata unanimemente nei trattati internazionali, in norme interne, in sentenze delle Corti di Giustizia, della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale. La chiara volontà è quella di lasciar prive di tutela le persone trans, non binarie e gender non conforming, le più esposte a violenze e discriminazioni a partire dal lavoro, e di dividere la comunità tra beneficiari di un testo drasticamente privato del suo significato e chi ne rimarrebbe ancora una volta totalmente escluso”.
“Anche il tentativo di recupero delle definizioni di ‘omofobia’ e ‘transfobia’, valide in un dibattito culturale ma non come definizioni di legge – aggiunge – risponde a quella finalità, perché più volte è stata segnalata da fonti autorevoli la potenziale incostituzionalità di quelle definizioni in campo penale in quanto mancanti della ‘determinatezza’ tassativamente prevista per le norme penali”.
Inoltre per il responsabile ufficio Nuovi diritti della Cgil “nessun compromesso è possibile rispetto all'introduzione nelle scuole della ‘Giornata contro l’omolesbobitransfobia’, unico timido segnale della presa d'atto della necessità di utilizzare la leva culturale e di educazione al rispetto delle differenze per contrastare i crimini d’odio”.
“Ribadiamo forte e chiaro quanto in più occasioni affermato: approviamo la legge Zan nel testo licenziato dalla Camera e senza nessun passo indietro”, conclude.