CAGLIARI – Studenti e insegnanti di Cagliari uniti nella protesta organizzata ieri dalla Flc Cgil per contestare il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in visita in città: è stata l’occasione per dire ancora una volta che applicare nell’Isola i criteri nazionali sul dimensionamento significa peggiorare le già precarie condizioni del sistema scolastico.
Nell’ultimo anno il sindacato si è mobilitato più volte con presidi sotto i palazzi delle Istituzioni e manifestazioni di piazza per chiedere alla Regione di non recepire pedissequamente la norma imposta dal Governo nazionale. Ieri, 5 febbraio, l’ennesima protesta contro il responsabile numero uno dei tagli e degli accorpamenti, al quale Flc e Cgil chiedono delle deroghe per evitare la soppressione di 36 delle 270 autonomie scolastiche della Sardegna e la conseguente chiusura delle scuole nei piccoli paesi.
Ufficialmente, il ministro leghista dell’Istruzione e del Merito ha voluto inaugurare in Sardegna il progetto Scuola Futura nella settimana dedicata alle materie Stem, anche se è singolare che l’Isola diventi protagonista proprio adesso, a ridosso delle elezioni regionali del 25 febbraio. E infatti, come in ogni tornata elettorale che si rispetti, piovono promesse e milioni di euro. Mentre Valditara, dalla Passeggiata coperta del Bastione San Remy a Cagliari, dava notizia di investimenti che ammontano a 320 milioni qui, 26 lì, dicendo che “non bisogna avere paura del dimensionamento”, il suo collega Urso assicurava a Portovesme che l’industria del Sulcis è una scommessa per l’Italia. Giocano d’azzardo con il futuro di migliaia di sardi?
Intanto, sotto il Bastione gli studenti hanno fiutato l’aria che tira: “Il ministro ci dovrebbe rappresentare ma noi non non ci sentiamo né rappresentati né protetti né salvaguardati”.