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La Cgil della Sardegna e la Camera del Lavoro di Cagliari aderiscono all’iniziativa a sostegno di Ilaria Salis che si svolgerà oggi alle ore 18 in piazza Garibaldi a Cagliari, alla quale interverrà la segretaria della Cgil Francesca Re David. La manifestazione è organizzata dal Comitato “Da Cagliari per Ilaria Salis”, al quale hanno aderito circa quaranta associazioni.
Il sindacato, che a livello nazionale ha scritto ai sindacati ungheresi affiliati alla Ces per esprimere lo sdegno e la preoccupazione rispetto alle palesi violazioni dei diritti dei detenuti che si stanno compiendo in quel Paese, lancia un doppio appello, al governo nazionale e alla Ue.
“Chiediamo con forza che il governo italiano esca dall’immobilismo e si impegni nella difesa dei diritti di una nostra connazionale”, afferma la segreteria regionale della Cgil con l’obiettivo di spronare “un intervento volto al ripristino dello stato di diritto, per un giusto processo e condizioni carcerarie secondo principi di umanità e giustizia”.
E ancora, all’Ue la Cgil chiede che “faccia chiarezza sull’indipendenza della magistratura in Ungheria e sul rispetto dei diritti umani e delle libertà civili e individuali in quel Paese, che sono da tempo gravemente compromessi, come ampiamente evidenziato da Amnesty International e denunciato al Parlamento europeo”.
Da circa un anno Ilaria Salis si trova in un carcere di massima sicurezza in Ungheria, in detenzione preventiva per un reato di tipo politico, per presunte “lesioni potenzialmente mortali” contro un militante neonazista, per il quale si dichiara innocente. “Abbiamo condannato il gravissimo e intollerabile trattamento carcerario a lei riservato quando è stata portata nell’aula del tribunale, così come altri imputati, con manette ai polsi, schiavettoni alle caviglie e una cintura di cuoio stretta in vita da cui partiva un guinzaglio” aggiunge il sindacato sottolineando che “continuano a essere preoccupanti le notizie sulla detenzione a cui è costretta, in spazi ridotti al minimo, con topi, cimici, scarafaggi, cibo di qualità scadente e limitazioni inumane”.