La Cgil si schiera con una serie di iniziative a sostegno dell’approvazione della legge di contrasto all’omolesbobitransfobia, all’abilismo e al sessismo, conosciuta come ddl Zan, dal nome del primo firmatario della proposta l’onorevole Alessandro Zan. Aderisce alla manifestazione nazionale indetta a Roma in piazza del Popolo sabato 15 maggio, che si articolerà anche in una serie di mobilitazioni collegate nel resto del Paese. Per il secondo anno di seguito la pandemia impedirà di celebrare la Giornata mondiale contro l’omotransfobia del 17 maggio, così come sarà impossibile l’organizzazione dei Pride con le modalità alle quali ci eravamo abituati negli ultimi decenni e alle quali sarà possibile tornare, speriamo, già dal prossimo anno. La mobilitazione del 15 maggio è destinata quindi anche ad occupare quello spazio rimasto scoperto, oltre a rappresentare il momento massimo con il quale la comunità gay, lesbica, trans, bisex, intersex insieme a tutte le altre anime del movimento e a una pluralità di voci della società civile, della politica e, come nel nostro caso del sindacato, reclamano a gran voce l’approvazione di una legge già presente nella quasi totalità dei membri storici dell’Unione europea e che rappresenta un passaggio di civiltà ineludibile.

Il movimento ampio che si è fatto promotore di questa mobilitazione è partito da una considerazione che abbiamo fin da subito condiviso: l’approvazione della legge rappresenta un momento fondamentale ma allo stesso tempo è solo un primo passo verso politiche realmente inclusive. La storia del Dopoguerra ci ha infatti insegnato che il reale motore dell’uguaglianza è rappresentato da riforme che riconoscano diritti alle persone e alle comunità oggetto di discriminazioni: da anni sono in attesa di discussione il riconoscimento del matrimonio per tutte e tutti, la riforma della legge del 1982 sulla rettificazione di attribuzione del sesso, la riforma delle adozioni, il riconoscimento alla nascita dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, il divieto di mutilazioni genitali sui bambini e sulle bambine intersex fino alla cancellazione degli ultimi residui divieti della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita.

Un altro obiettivo fondamentale è rappresentato dall’introduzione nelle scuole dell’educazione affettiva e al rispetto di tutte le differenze: l’istituzione, nella data del 17 maggio, della Giornata nazionale contro l’omolesbobitransfobia prevista dal ddl è un primo importante passo ma non rappresenta un punto di approdo. Per questi motivi la parola d’ordine della mobilitazione del 15 è “Per la legge Zan e molto di più”.

La stessa posizione politica sta alla base della nostra iniziativa on line del 18 maggio “Per la legge Zan senza passi indietro”, che verrà trasmessa su Collettiva.it dalle 15: abbiamo chiamato a discuterne Angelo Schillaci, docente di diritto pubblico comparato all’università La Sapienza di Roma, che illustrerà i contenuti della legge al di là delle divulgazioni maliziosamente false che hanno riempito i giornali negli ultimi tempi, e le capogruppo e i capigruppo al Senato dei partiti che hanno sostenuto la legge fin dalla sua approvazione alla Camera. Con loro ci saranno Susanna Camusso, responsabile delle politiche di genere della nostra organizzazione e rappresentanti dell’associazionismo Lgbti+. A concludere i lavori, la segretaria confederale Rossana Dettori.

Queste giornate segnate dall’intensa partecipazione della Cgil non lasciano dubbi sulla nostra posizione: la legge va approvata subito e senza alcuna modifica rispetto al testo scaturito dalla Camera.

Sandro Gallittu è responsabile dell'ufficio Nuovi diritti della Cgil nazionale