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In Italia il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita sono ormai noti a tutti e sono in molti ad avere familiari bisognosi di assistenza continua. “Se hai un familiare che non è autosufficiente perché non riesce più a compiere le azioni quotidiane come alimentarsi, lavarsi, vestirsi o camminare autonomamente – spiega il Caaf della Cgil – puoi sostenere le spese per l’assistenza personale e godere dei benefici fiscali. Si tratta delle spese per l’assunzione di una badante o per l’assistenza resa presso una casa di cura o di riposo, sempre che la non autosufficienza risulti da certificazione medica, anche se il tuo familiare ha un reddito e non è fiscalmente a tuo carico”.
I requisiti stabiliti dalle norme
Le norme fiscali stabiliscono, però, dei requisiti per poter ottenere un rimborso: “chi sostiene la spesa – avvertono i Caaf Cgil – deve avere un reddito complessivo non superiore a 40.000 euro, le spese devono essere sostenute con strumenti di pagamento tracciabili quali bancomat, carta di credito, bonifici o assegni. La detrazione è riconosciuta nella misura del 19% su un importo massimo di spesa di 2.100 euro, quindi – se sostieni 2.100 euro di spesa – recuperi 399 euro”.
I documenti da presentare al Caaf Cgil
Per beneficiare della detrazione occorre essere in possesso di determinati documenti, da presentare al Caaf e da conservare ed esibire in caso di controlli da parte dell’amministrazione finanziaria. “Se sei interessato e vuoi chiedere la detrazione tramite il 730, puoi rivolgerti al Caaf Cgil della tua città per avere tutte le informazioni utili. Se il tuo familiare è stato riconosciuto disabile o invalido nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione, i benefici fiscali sono più consistenti in riferimento alle spese per l’assistenza specifica, anche quando sono sostenute presso un istituto di assistenza e ricovero o alle spese mediche generiche (farmaci, prestazioni mediche generiche). Le spese sono deducibili dal reddito complessivo e non sono stabiliti limiti di spesa per cui è possibile recuperare sino ad un massimo del 43% dei costi sostenuti, anche nell’interesse di familiari fiscalmente non a carico”.
Come per le altre spese che danno diritto alle detrazioni o deduzioni, occorre essere in possesso della documentazione che dimostri la disabilità o l’invalidità e gli importi di spesa sostenuti per l’assistenza specifica per i quali si ha diritto alla detrazione.
“Trattandosi di spese di importo spesso rilevante – è il consiglio degli esperti – onde evitare contestazioni da parte dell’amministrazione finanziaria, è opportuno farsi assistere dal Caaf Cgil per essere sicuri di non dover restituire la deduzione”.