Passano i decenni, ma l’antisemitismo sembra non conoscere tempo. Quello che colpisce davanti a una tomba ebraica profanata è la violenza che serve per fare a pezzi pesanti lastre di marmo. La stessa violenza necessaria per fare il saluto romano durante la Giornata della Memoria che si è celebrata quattro giorni fa, per disegnare svastiche sui monumenti ebraici, per operare blitz antisemiti nelle sedi delle comunità ebraiche. Tutti episodi accaduti in Italia ma che anche all’estero, negli anni, si sono ripetuti.
Nel fotografare simili reati non si pensa solamente a documentare la cronaca, ma si ha l’illusione di poter muovere le coscienze e quella ‘indifferenza’ che Liliana Segre mette da sempre sotto accusa come concausa dello sterminio degli ebrei.
Le indagini sull’episodio rappresentato presero poi un diverso filone e la profanazione rimase impunita, resta difficile pensare che fosse casuale la scelta del giorno in cui fu compiuta, quello del digiuno in ricordo della distruzione dei templi di Gerusalemme.