L’appello per salvare i cinema romani dall’oblio e dalla trasformazione in templi del commercio è arrivato dall’altra parte dell’oceano. Dopo gli artisti e le maestranze di casa nostra, infatti, è arrivata anche la solidarietà del resto del mondo. Tra gli ultimi a firmare ci sono Bruce Springsteen e Martin Scorsese. Il Boss e il regista di Guns of New York si soni uniti ad altri colleghi illustri, come Francis Ford Coppola e Jane Campion.

Dopo lo scandalo del Salva Metropolitan, è a un punto di stallo la discussione sulla legge regionale proposta dal centrodestra, che in origine prevedeva l’eliminazione del vincolo d’uso culturale del 70% per gli ex cinema chiusi e messi in vendita. Il provvedimento è ancora sul tavolo.

"La nuova legge regionale non apra a speculazioni e cambi d'uso – dichiarano in una nota congiunta Slc Cgil Nazionale e Roma e Lazio - Salvare la storia del cinema ma soprattutto evidenziare il bisogno delle lavoratrici e dei lavoratori degli esercizi cinematografici di vedere tutelato e valorizzato il lavoro e la sua qualità."

I sindacati rilanciano la questione del lavoro e della tutela della storia del cinema sulla salvaguardia delle sale cinematografiche, dopo aver respinto al mittente la proposta di rinnovo del ccnl degli esercizi cinematografici, giudicata troppo al ribasso.

Per Sabina Di Marco, responsabile cultura della segreteria nazionale Slc, è "fondamentale rilanciare la presenza di presidi culturali sul territorio. I cinema nei quartieri sono luoghi di socialità e permettono una fruizione di prodotto cinematografico più facile. Assieme alla presenza di sale cinematografiche è necessario curare il lavoro, e garantire che le persone che accolgono gli spettatori abbiano lavoro stabile e sempre più qualificato”. Con queste parole, la dirigente sindacale ha ribadito il rifiuto di firmare un’ipotesi di accordo che precarizza sempre di più il lavoro.