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NELLA NOBILI
La fabbrica è un muro
È una prigione la fabbrica
È un inferno la fabbrica
Una punizione
Quando ci entri a quattordici anni
Dalla sezione “La fabbrica” in Ho camminato nel mondo con l’anima aperta, Solferino, 2018
Se magari
Si potesse fermare il frastuono delle macchine
Sentirei la voce delle mie compagne
Cantare le canzoni della vita
Canzoni d’amore di tutti i giorni
Se magari si potesse
Quelle voci che cantano sono fresche e soavi
Se magari si potesse fermare
La voce della fabbrica. Se magari
Dalla sezione “I quaderni della fabbrica” in Ho camminato nel mondo con l’anima aperta, Solferino, 2018
***
FERRUCCIO BRUGNARO
IL CLORURO DI VINILE
Nel nostro reparto si lavora
il cloruro.
Abbiamo saputo di recente
che è una sostanza
cancerogena.
Abbiamo parlato a lungo oggi
di questo
abbiamo discusso, dibattuto.
Siamo stravolti.
Duri brividi corrono ora
sui finestroni
del reparto.
Il cloruro di vinile
non risparmia nessuno.
La morte non è
mai stata
così presente.
Non si sente oggi che la morte.
Da Dobbiamo volere, Bertani Editore, 1976
UN ALBERO DEVE CRESCERE
Un seme dobbiamo piantare
compagni
sotto queste valvole, queste tubazioni.
Un albero grande deve crescere subito
con grossi rami
potenti nidi.
Cercate, cerchiamo tra le nostre labbra
morse dall’amarezza
dall’insulto.
Non dobbiamo aspettare, tergiversare.
Molti alberi devono ergersi
al cielo presto
con enormi dimensioni
profondi capovolgimenti.
Molte vite attendono confinate
nei tuguri
nelle loro anime.
Oggi stesso, compagni, dobbiamo sotterrare
quel seme.
Oggi stesso comincerà a crescere.
Oggi stesso comincerà a rodere
a travolgere la sofferenza, la sopraffazione.
Da Un pugno di sole, Zambon, 2011
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NADIA AGUSTONI
2
un ragazzo prende a pugni un rompiscatole. la mano grossa è pesante. è qui da due giorni e urla che non è una merda. lo mandano via dopo mezz’ora. passa la direzione. dietro c’è la guardia giurata con la mano sulla pistola. ci guardiamo, è la scena di un film con cowboy e indiani o una sirena troppo forte. un fischio nell’orecchio che spacca.
Dalla sezione LA SCENA DI UN FILM CON COWBOY E INDIANI de I necrologi, La Camera Verde, 2017
4
se uno è in quarantena si vede. nessuno gli parla. aspettano uguale a lepri le orecchie basse. le frasi sotto sotto lo bruciano. una ragazza sono più cattivi. la mandano nel turno coi pakistani. sono arrivati da poco. non capiscono la nostra lingua. ammattisce a spiegare. loro non la guardano una donna. un muro in faccia.
Dalla sezione LA SCENA DI UN FILM CON COWBOY E INDIANI de I necrologi, La Camera Verde, 2017
5
una donna del Ghana una volta andava troppo a pisciare era incinta. lo dissero ai capi di metterla seduta, più leggera. più tranquilla. il giorno dopo non c’era più. i contratti sono solo carta. gente va e viene in poche ore. li assumono per fare le bestie.
Dalla sezione NON SA UNA PAROLA CATTIVA de I necrologi, La Camera Verde, 2017