Più Libri Più Liberi sta per aprire le porte della sua edizione numero ventitré, ma mai come in questa occasione la discussione intorno all’evento è stata così animata alla vigilia, dopo quello ormai noto come il caso-Caffo, autore-filosofo invitato per una lectio magistralis. Un invito che Futura editrice, la casa editrice della Cgil, giudica “sbagliato considerando la situazione giudiziaria in corso per maltrattamenti alla compagna, in una manifestazione dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin”.

Il corto circuito innescato dalle scelte e le parole della direttrice della Fiera Chiara Valerio, a cui sono seguite le reazioni di molti tra i soggetti coinvolti dal 4 all’8 di dicembre nell’ormai consueta sede della Nuvola di Roma, non impediranno a Futura editrice di essere presente anche quest’anno presso lo Stand A46, e con due presentazioni costruite intorno ai volumi Gaza. Il buco nero dell’Occidente (Giovedì 5 dicembre, ore 18,45 – Sala Luna) e Femminicidi d’onore. Dal “processo Saman” ai diritti negati delle donne migranti (Domenica 8 dicembre, ore 18,30 – Sala Sirio).

Ed è proprio partendo da questo ultimo appuntamento che Futura editrice prende spunto per spiegare la sua posizione, dopo che l’organizzazione Più Libri Più Liberi ha comunicato nei giorni scorsi la decisione di mettere a disposizione alcuni spazi gratuiti nel corso delle cinque giornate, per discutere di violenza di genere. L’incontro di domenica infatti partirà dalla tragica vicenda di Saman Abbas, uccisa per mano della sua stessa famiglia, volendo approfondire il tema del femminicidio oggi, nei confronti di donne di qualsiasi origine e provenienza.

Si tratta dunque di un’occasione per confrontarsi una volta di più su questi argomenti, in uno spazio già programmato, con ospiti esperti in materia. “Rinunciare a un incontro di questo tipo – sottolinea la casa editrice della Cgil – significherebbe non porre al centro dell’attenzione, attraverso i contenuti proposti dal libro, proprio quanto di cui si è discusso in questi giorni, in alcuni casi solo ed esclusivamente per continuare ad alimentare la polemica”.

C’è poi la motivazione strettamente editoriale, legata a quelle che sono le radici di questa Fiera, da sempre definita della “piccola e media editoria”, una peculiarità che negli ultimi anni sembra aver perduto le sue origini.

Criticata dai librai per la sua collocazione nel mese di dicembre, il periodo natalizio su cui le librerie puntano per veder crescere le loro vendite, Più Libri Più Liberi nasce infatti agli inizi degli anni 2000 con l’intento di offrire uno spazio a quelle realtà editoriali, quasi sempre indipendenti, troppo spesso oscurate dai grandi gruppi di settore, sempre più concentrati nel corso del tempo, determinando una concorrenza non sostenibile per gli editori “puri”, che continuano a essere un laboratorio di ricerca insostituibile per l’intera filiera editoriale; un mercato, anche questo, dove i grandi troppo spesso mangiano i più piccoli.

Da qui l’importanza strategica di partecipare all’evento, al netto di presenze ingombranti: per un piccolo e medio editore l’essere in Fiera con il proprio stand, per incassi, visibilità e dialogo diretto con i lettori, continua a rappresentare un appuntamento praticamente irrinunciabile nel quadro di una programmazione annuale. Né la via di mezzo ipotizzata da alcuni, vale a dire la presenza del proprio stand ma l’annullamento delle rispettive presentazioni, sembra poter essere una strada coerentemente percorribile.

Ecco perché, anche quest’anno, Futura editrice sarà al suo posto, con i suoi libri, le sue iniziative, le sue idee: “Il desiderio è quello di continuare a discutere attraverso la scrittura e le persone, esprimendo opinioni anche di natura critica, quando e dove si riterrà opportuno”.