L’ideazione di quest’opera di Pasquale Altieri nasce all’indomani del 9 ottobre 2021, subito dopo l’impatto con le immagini dell’assalto fascista alla sede nazionale della Cgil. La violenza gratuita, la brutalità dell’atto squadrista, l’apparente inspiegabilità di un’azione che nessuno si sarebbe mai aspettato, sono gli stimoli che hanno suscitato la reazione immediata dell’artista che si attiva subito per rispondere con il suo linguaggio alla violenza che anche lui sente di aver subito. Nasce così un’opera che si articola in due grandi trittici.
In ordine di tempo, il primo a essere realizzato è quello emotivamente più complesso: “Sei ciò che fai”, #1, #2, #3. Le immagini, parlano da sole: il primo quadro sembra l’emblema della “banalità del male”; nel secondo c’è la folla minacciosa che preme sul palazzo dei lavoratori; il terzo, spiega Altieri, è quasi un Nembo Kid del male. Le fotografie di fondo - tratte da una piattaforma video dedicata alle immagini in presa diretta, Local Team - sono diventate in bianco e nero, come il ricordo di un passato che ancora ritorna; la casa del sindacato è dipinta con il cinabro chiaro che ci restituisce un’immagine avvolgente e di pace.
Il secondo trittico, “Sei ciò che fai (il giorno dopo, il presidio rosso)”, #1, #2, #3 arriva di getto: lavorando sulle foto di Marco Merlini, adesso Altieri lascia affiorare soprattutto un colore: il rosso delle bandiere è ovunque, tanto da rispecchiarsi negli alberi che sembrano proteggere i lavoratori accorsi a difendere la propria casa. Leggendo tra gli appunti dell’artista: “Bella ciao, ciao bello... Questo pacifico rosso è il verbo della resistenza alla mediocrità e all’arroganza. All’arroganza della mediocrità. Anche”.
Patrizia Lazoi è curatrice della Raccolta d'arte della Cgil
(Le foto dei quadri sono di Marco Merlini)